Altro rinvio per la missione Axiom 4

AstroBenny (Benedetta Facini) • 24 giugno 2025

La missione Axiom-4 (Ax-4), che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno di India, Polonia ed Ungheria nello spazio, ha recentemente subito molti rinvii a causa di malfunzionamenti al razzo Falcon 9 di SpaceX e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Inizialmente il lancio era previsto per il 29 maggio, ma è stato rinviato prima all’ 8 giugno, poi al 10, all’11, successivamente al 12, al 22 giugno e infine a data da destinarsi.

Al momento non si hanno notizie sulla prossima finestra di lancio disponibile.

Anomalie del razzo Falcon 9

Il lanciatore Falcon 9 di SpaceX ha recentemente presentato diversi problemi tecnici, tra cui una perdita di ossigeno liquido (LOx) che è stata rilevata durante le ispezioni successive a un test del booster.

Diversi problemi si sono anche rilevati nei motori che hanno richiesto interventi correttivi e sostituzioni di componenti critici.

Anche la navicella Crew Dragon, progettata per trasportare equipaggi, ha avuto qualche intoppo: è stato identificato un problema nel cablaggio elettrico che ha reso necessario un esame approfondito e modifiche al sistema per garantire l’affidabilità e la sicurezza durante il volo.


Problemi a bordo della stazione spaziale

Il motivo più recente del rinvio è legato a una perdita d’aria nel modulo di servizio russo Zvezda; queste perdite erano già note e monitorate da diversi anni dai controllori di volo.

In seguito all’intervento di riparazione più recente la pressione è risultata stabile. In passato la pressione in questo modulo tendeva a diminuire, svelando perdite che ora sono state sigillate.

Sebbene la perdita sia stata riparata e il modulo stia attualmente mantenendo la pressione nominale, la NASA e Roscosmos hanno deciso di concedersi più tempo per valutare attentamente la capacità della stazione di ospitare equipaggi aggiuntivi garantendo sicurezza. 


L’equipaggio

Peggy Whitson

Ex astronauta della NASA e attualmente operativa con Axiom Space, Peggy Witson sarà la comandante della missione Ax-4.

Con un’impressionante carriera alle spalle, Whitson detiene il record per il maggior numero di giorni trascorsi nello spazio da un astronauta statunitense, con un totale di 665 giorni accumulati in tre missioni di lunga durata della NASA. È stata inoltre la prima donna a comandare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ruolo che ha ricoperto per ben due volte.

Whitson ha già comandato con successo la missione Axiom-2 (Ax-2), diventando la prima donna a comandare una missione spaziale privata. La sua nomina a comandante di Ax-4 è avvenuta su richiesta della NASA che impone alle missioni commerciali dirette verso la ISS di avere al comando un ex astronauta professionista proveniente da uno dei cinque Paesi partner del progetto ISS.

Shubhanshu Shukla

Pilota della missione Ax-4, è un astronauta indiano selezionato dall’ISRO (l’agenzia spaziale indiana) nell’ambito del programma Gaganyaan che punta a realizzare il primo volo spaziale con equipaggio lanciato dal suolo indiano.

Pilota collaudatore con oltre 2000 ore di volo, Shukla sarà il secondo astronauta indiano a volare nello spazio per conto del proprio Paese. La sua riserva è Prasanth Balakrishnan Nair anch’egli selezionato da ISRO.

Il volo di Shukla avviene 41 anni dopo la storica missione di Rakesh Sharma avvenuta nel 1984 in collaborazione con il programma sovietico Interkosmos il quale promuoveva collaborazioni nello spazio tra vari paesi.

La partecipazione dell’India ad Ax-4 è il risultato di un accordo tra ISRO e NASA, e rappresenta un passo importante nella cooperazione spaziale internazionale. Durante la missione, Shukla sarà coinvolto in esperimenti scientifici selezionati congiuntamente dalle due agenzie, oltre a svolgere attività operative a bordo della ISS.

Slawosz Uznanski

Ingegnere e astronauta polacco selezionato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), Slawosz Uznanski è destinato a diventare il secondo astronauta professionista polacco a volare nello spazio, dopo Mirosław Hermaszewski, che partecipò alla missione sovietica Soyuz 30 nel 1978.

Prima di entrare a far parte dell’ESA, ha lavorato come ingegnere presso il CERN, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo.

Nel 2022 Uznanski è stato selezionato come astronauta di riserva dell’ESA. Un anno dopo, nel 2023, ha ricevuto il titolo di "Project Astronaut", entrando ufficialmente in servizio attivo dopo l’assegnazione a una missione spaziale. Questo tipo di contratto ha una durata limitata e prevede che il suo servizio nel corpo astronauti dell’ESA si concluda alla fine della missione a lui assegnata. 

Tibor Kapu

Secondo specialista di missione selezionato dall’Ungheria nel 2021 per partecipare al programma spaziale nazionale “Hungarian to Orbit” (HUNOR), Tibor Kapu è un ingegnere meccanico e ha lavorato nel settore farmaceutico, ha contribuito allo sviluppo di batterie per veicoli ibridi e ha condotto ricerche su sistemi di protezione per gli astronauti contro le radiazioni cosmiche.

Nel 2023 Kapu è stato selezionato come uno dei quattro candidati finalisti scelti tra ben 247 aspiranti per rappresentare l’Ungheria nel programma HUNOR, un progetto che mira a riportare un astronauta ungherese nello spazio per svolgere esperimenti scientifici all’avanguardia a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il suo volo rappresenta un momento storico per l’Ungheria, segnandone il ritorno nello spazio dopo oltre quattro decenni. Il primo, e ancora per poco l’unico, astronauta ungherese, infatti, fu Bertalan Farkas, che prese parte nel 1980 al progetto sovietico Interkosmos.

Il backup di Kapu per la missione attuale è Gyula Cserényi, un ingegnere elettronico anch’egli selezionato per il programma HUNOR.

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