Astrofotografia di Sole, Luna e Pianeti

Andrea Vanoni • 20 giugno 2025

L’astrofotografia può essere una disciplina emozionante soprattutto con l’avvento delle videocamere dedicate, dei software e mediante l’utilizzo di telescopi con un buon potere risolutivo. 

Telescopio

Il diametro dello strumento telescopio

Maggior diametro dello strumento significa maggiore risoluzione. Una maggiore risoluzione permette di evidenziare particolari molto fini sugli oggetti del sistema solare. Che si fotografi il sole (mediante filtri appositi) pianeti o luna, un telescopio di grande apertura offrirà dettagli superiori rispetto a uno più piccolo. Ecco allora che per ottenere delle ottime immagini certamente un telescopio da 200mm/250mm inizia ad essere necessario.

Questi strumenti possono essere di diverse tipologie: newton, Cassegrain, Maksutov, rifrattori. La configurazione newton, ossia la più semplice, è formata da uno specchio primario e uno specchio secondario. E’ la configurazione più economica e anche il mio consiglio essendo strumenti polivalenti. Un newton da 200mm necessita di una montatura non troppo grande e permette di ottenere immagini sensazionali.

La telecamera

A differenza del passato, dove venivano effettuati scatti singoli, prima in analogico e successivamente in digitale, per superare il limite della turbolenza atmosferica che va a distorcere le immagini si è trovato utile effettuare dei video, catturando migliaia di frames, che vengono poi affidati a un programma che effettua il cosiddetto “stacking”, ossia somma solamente i frame buoni scartando i peggiori. Ecco allora che si utilizzano non più fotocamere ma videocamere, con sensori particolarmente sensibili derivanti da videosorveglianza.

La ripresa

La ripresa viene effettuata montando la telecamera al posto dell’oculare del telescopio. In questo modo la telecamera sarà il nostro “occhio”. Numerosi programmi di acquisizione gratuiti come “Firecapture” e “Sharpcap” permettono di catturare questi video avendo un controllo totale su esposizione, guadagno, gamma, velocità, durata. I formati più utilizzati sono .ser e .avi.

Lo stacking

Una volta effettuata la ripresa è il momento di dare in pasto il nostro filmato a un software di stacking delle immagini. Il software analizza il filmato e successivamente, attraverso punti di contrasto impila le immagini migliori, scartando le peggiori. Questa fase è determinante per l’ottenimento di un file grezzo, che successivamente sarà elaborato.

L'elaborazione

L’ultima fase, una delle più importanti è legata all’estrazione dei dettagli dal dato grezzo. Anche in questo caso, fortunatamente, ci vengono in soccorso software gratuiti come Astrosurface. Attraverso maschere di contrasto e Wavelets, allineamento dei canali e bilanciamento del bianco, si ottiene l’immagine finale.

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