Alla scoperta della missione Biomass

Lucia Pigliaru • 2 luglio 2025

Il 29 Aprile del 2025, dallo spazioporto di Kourou su un razzo Vega-C, e’ stato lanciato il satellite ESA Biomass.

Biomass fa parte della famiglia degli Earth Explorer: satelliti che condividono l'obiettivo comune di far progredire le scienze della Terra contribuendo a rispondere ai principali quesiti scientifici attraverso l'osservazione della terra con strumenti avanzati.

Ognuno degli Earth Explorer è dedicato all'osservazione di un diverso aspetto del sistema terrestre, come la criosfera, l'idrosfera, l'atmosfera e la ionosfera, nonché l'interno della Terra. L'obiettivo principale di queste missioni è comprendere la Terra come geosfera e le sue complesse interazioni. 

L'obiettivo della missione

La missione Biomass è progettata per fornire informazioni cruciali sullo stato delle nostre foreste e sui loro cambiamenti, nonché per approfondire la nostra conoscenza sul ruolo delle foreste nel ciclo del carbonio.

Le foreste giocano un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio del pianeta, poiché assorbono e immagazzinano grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo così alla regolazione del clima terrestre. Spesso definite i "polmoni verdi del mondo", ogni anno catturano circa 8 miliardi di tonnellate di CO₂. Tuttavia, la deforestazione e il degrado forestale, in particolare nelle zone tropicali, rilasciano nell'atmosfera il carbonio accumulato, aggravando il riscaldamento globale.


A tal proposito, una delle principali difficoltà per scienziati e leader politici è la scarsità di dati precisi sulla quantità di carbonio contenuta nelle foreste e su come questi livelli cambino nel tempo, a causa di fattori come l’aumento delle temperature, la maggiore concentrazione di CO₂ atmosferica e le trasformazioni del territorio causate dalle attività umane.


Biomass è il primo satellite al mondo dotato di un radar ad apertura sintetica a banda P, di 12 m di diametro, che funziona emettendo segnali radar a una frequenza di circa 435 MHz e analizzando gli echi di ritorno per creare immagini ad alta risoluzione della superficie e del sottosuolo terrestre. Questa frequenza riesce a penetrare il fogliame degli alberi per analizzare la biomassa legnosa, cioè tronchi, rami e steli, che rappresenta la principale riserva di carbonio nelle foreste. Le sue misurazioni forniscono un indicatore indiretto dello stoccaggio di carbonio, che costituisce l’obiettivo primario della missione.


La missione Biomass consente inoltre anche la mappatura della geologia del sottosuolo nei deserti, delle strutture delle calotte glaciali e della topografia del suolo forestale. Il satellite, sviluppato da un consorzio di oltre 50 aziende guidate da Airbus UK, opera a un'altitudine compresa tra 637 e 666 km, mantenendosi in un'orbita eliostazionaria.  Questo gli permette di effettuare almeno due rilevamenti all'anno. La missione ha una durata primaria di 5 anni, con la possibilità di essere estesa.

 

La missione: a che punto siamo?

Dopo il decollo, l’inserimento in orbita, l’acquisizione del primo segnale e i controlli iniziali, il successo del dispiegamento del riflettore dell’antenna di Biomass segna il completamento della fase di lancio e delle operazioni iniziali.

Prima di aprire il riflettore, dal diametro di 12 metri, è stato necessario estendere il braccio di supporto lungo 7,5 metri. Questo processo è avvenuto in tre fasi distinte, ognuna della durata di circa cinque minuti, distribuite su tre giorni consecutivi. Ogni fase è stata eseguita in corrispondenza di specifici passaggi del satellite, scelti per garantire la migliore copertura possibile dalle stazioni di terra.

Con il braccio completamente esteso, è stato possibile procedere all’apertura del riflettore, che si è dispiegato come un ombrello sopra il satellite. L’immagine in calce è stata scattata da una fotocamera a bordo del satellite e offre una rara e affascinante visuale delle operazioni nello spazio.

Messa in funzione del satellite Biomass

Durante il dispiegamento dell’antenna del satellite Biomass, il team dell’ESA ha prima disattivato il sistema di controllo dell’assetto e dell’orbita per consentire al satellite di “galleggiare” liberamente nello spazio. Successivamente, sono stati attivati due dispositivi pirotecnici per sganciare la cintura che manteneva l’antenna piegata.

L’operazione è avvenuta in una finestra di visibilità di soli 24 minuti, coperta in modo continuo dalle stazioni di terra di Inuvik (Canada), Svalbard (Norvegia) e Kiruna (Svezia). Poiché il dispiegamento richiede più tempo, la conferma del corretto completamento è arrivata con il passaggio orbitale successivo, che ha confermato il successo della manovra.


Biomass ha da poco iniziato una fase, della durata complessiva di sei mesi chiamata commissioning, durante la quale il satellite sarà testato da terra per verificare che tutto funzioni al meglio. Tra le attività previste ci sono dei sorvoli speciali sopra un transponder costruito apposta a New Norcia, in Australia. Questo “Biomass Calibration Transponder” servirà a calibrare il radar a banda P di Biomass, uno strumento fondamentale per raccogliere dati preziosi sullo stato delle foreste del nostro pianeta.

Anche dopo questa fase iniziale, Biomass tornerà periodicamente a sorvolare la stazione di New Norci , fino a due volte l’anno, per mantenere la precisione dei suoi rilevamenti nel tempo.


Entro gennaio 2026, data prevista per l'inizio della fase operativa, la comunità di utenti inizierà a ricevere i primi dati della missione.

Mentre i prodotti della missione sono ancora in fase di elaborazione, gli utenti possono esplorare il potenziale di Biomass attraverso il sito web Earth Online Visuals. 


Images Credits: European Space Agency (ESA)

Condividi

Autore: Andrea Vanoni 9 ottobre 2025
Un tempo riservata agli osservatori professionali e alle agenzie spaziali, l’osservazione e la ripresa di corpi celesti come la Luna, i pianeti e persino il Sole è oggi alla portata di molti grazie ai progressi della tecnologia e alla crescente accessibilità di strumenti astronomici amatoriali. Sempre più appassionati di astronomia si cimentano nella fotografia planetaria e solare, ottenendo risultati sorprendenti e contribuendo, talvolta, anche alla ricerca scientifica. Negli ultimi anni, il mercato ha visto un’impennata nella qualità e nella disponibilità di telescopi, camere planetarie, filtri solari e software di elaborazione immagini pensati per gli astrofili. Strumenti come: • Telescopi a lunga focale , ideali per l’osservazione planetaria • Camere CMOS ad alta sensibilità e frame rate elevato • Software di stacking e post-processing (come AutoStakkert!, RegiStax e AstroSurface) hanno rivoluzionato le possibilità di chi osserva il cielo da casa, permettendo di ottenere dettagli sorprendenti di Giove, Saturno, Marte, delle fasi lunari e persino delle macchie solari.
Autore: Liliana Balotti 2 ottobre 2025
La NASA ha ufficialmente annunciato la selezione di 10 nuovi astronauti per la classe del 2025 , scelti tra oltre 8.000 candidati provenienti da tutti gli Stati Uniti. Dopo un lungo e rigoroso processo di valutazione che ha incluso test fisici, psicologici, tecnici e colloqui altamente selettivi, sono emersi sei donne e quattro uomini che rappresentano l'élite scientifica, tecnica e operativa del Paese. Il nuovo gruppo inizierà ora un intenso programma di addestramento di due anni presso il Johnson Space Center di Houston , sede storica del corpo astronauti. Durante questo periodo, saranno formati su una vasta gamma di competenze: camminate spaziali (EVA), operazioni robotiche, ingegneria di sistemi spaziali, lingua russa (necessaria per lavorare con i colleghi a bordo della ISS), sopravvivenza in ambienti ostili e operazioni mediche d’emergenza. Solo al termine di questo addestramento otterranno la qualifica ufficiale di astronauta. La classe del 2025 potrà essere assegnata a diverse missioni, tra cui spedizioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) , missioni commerciali con partner privati come SpaceX e Axiom , o, per alcuni di loro, ruoli chiave nelle prossime fasi del programma Artemis , che punta a riportare l’uomo — e per la prima volta una donna — sulla superficie lunare nel corso di questo decennio. Obiettivo finale: creare una presenza umana sostenibile sulla Luna e, successivamente, pianificare le prime missioni con equipaggio verso Marte . Con questa nuova selezione, il numero totale di astronauti scelti dalla NASA dalla nascita del corpo astronauti — risalente al 1959 con il primo gruppo delle missioni Mercury — sale a 370 persone . Si tratta di un traguardo simbolico, che riflette non solo la continuità della grande tradizione spaziale americana, ma anche la sua trasformazione: dagli anni pionieristici della corsa allo spazio, passando per le missioni Apollo, lo Space Shuttle e la ISS, fino all’attuale era di collaborazione tra agenzie spaziali e aziende private. La classe 2025 si distingue per la sua notevole diversità professionale . Tra i nuovi astronauti figurano piloti militari collaudatori , ingegneri aerospaziali , medici , scienziati planetari , esperti di missioni spaziali commerciali e persino una ex atleta della nazionale statunitense di rugby. Alcuni hanno già avuto un assaggio dello spazio, come Anna Menon , che ha volato nel 2024 nella missione privata Polaris Dawn , mentre altri hanno alle spalle centinaia di ore di volo in teatri operativi o hanno partecipato a missioni scientifiche in ambienti estremi sulla Terra, come l’Antartide o zone vulcaniche. Il loro background riflette il nuovo volto dell’esplorazione spaziale americana: multidisciplinare, collaborativo, altamente tecnico e sempre più orientato verso l’esplorazione umana del Sistema Solare . Questi dieci astronauti non saranno solo esploratori: saranno scienziati, ingegneri, comunicatori, ambasciatori della Terra nello spazio. Con l’ambizione di riportare esseri umani sulla Luna dopo oltre 50 anni, e con la prospettiva di spingersi oltre, la NASA sta costruendo oggi la squadra che domani potrebbe rappresentare l’umanità su altri mondi.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 30 settembre 2025
Sierra Space ha annunciato che il volo inaugurale del suo spazioplano Dream Chaser non includerà più una manovra di attracco con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma sarà limitato a una missione dimostrativa in orbita. Il cambiamento deriva da una revisione del contratto Commercial Resupply Services-2 (CRS-2) che in origine prevedeva un minimo di sette missioni di rifornimento all’ISS con Dream Chaser e il modulo cargo Shooting Star.
Autore: Simone Semeraro 25 settembre 2025
Da quando Sputnik raggiunse l’orbita terrestre, lo spazio si è via via riempito di satelliti. Non tutti hanno il privilegio di ritornare sulla Terra. Molti di essi, o meglio, molte parti di essi, sono destinati a vagare nello spazio per decenni. Questi oggetti di modeste dimensioni sono come dei proiettili, pronti a danneggiare qualunque oggetto si trovi sulle loro traiettorie. Due eventi storici hanno aumentato in maniera significativa il numero dei detriti spaziali : il test missilistico cinese del 2007 e lo scontro tra Iridium 33 e Kosmos 2251.
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 16 settembre 2025
L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato l’equipaggio e la data di lancio della missione Soyuz MS-28. La missione, della durata di circa otto mesi, è prevista per il 27 novembre e raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale dove verrà effettuato uno scambio di equipaggio con la missione precedente. Il lancio avverrà dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a bordo di una navicella Soyuz. L’equipaggio
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine,
Autore: Gabriele Dessena 9 settembre 2025
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine, è interessante osservare come l’Italia affronti questa emergenza dall’alto, affidandosi a una flotta specializzata di velivoli ed elicotteri
A settembre la ISS verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimenti
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 2 settembre 2025
A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Autore: Elisa Goffo 28 agosto 2025
Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in
Autore: Giovanni Garofalo 26 agosto 2025
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in orbita hanno rappresentato un rischio potenziale durante il loro rientro nell’atmosfera terrestre.
Autore: Lucia Pigliaru 21 agosto 2025
Le prime spettacolari immagini del satellite Proba-3 sono state rilasciate il 16 giugno 2025 in occasione del salone internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio di Les Bouget. Le immagini mostrano l’atmosfera esterna del Sole, la corona solare.
Show More