Laboratorio spaziale automatizzato? Arriva lo Space Rider.
Marilisa Pischedda • 17 maggio 2021

🎯 Completamente 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 e 𝗿𝗶𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, senza equipaggio a bordo, il sistema di trasporto europeo Space Rider sarà in grado di stare in orbita bassa terrestre per 2 mesi, rientrare, fare rifornimento di nuovi payloads per i test, e ripartire per ben 6 volte, grazie ad una 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮!
🔥Il sistema di protezione termica completamente riutilizzabile è sviluppato dal 𝗖𝗜𝗥𝗔 (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) che ha dimostrato con successo la capacità del materiale ceramico 𝗜𝗦𝗶𝗖𝗼𝗺𝗽® di resistere all'ambiente estremo della fase di rientro: 𝙙𝙖 𝟭𝟲𝟬𝟬°𝘾 𝙖 𝙩𝙚𝙢𝙥𝙚𝙧𝙖𝙩𝙪𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙤𝙘𝙤 𝙥𝙞𝙪' 𝙙𝙞 𝟭𝟬𝟬°𝘾, 𝙙𝙞𝙨𝙨𝙞𝙥𝙖𝙩𝙚 𝙞𝙣 𝙥𝙤𝙘𝙝𝙞 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙞𝙢𝙚𝙩𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙨𝙥𝙚𝙨𝙨𝙤𝙧𝙚.
A seguito dell'impatto in atmosfera, la navicella manterrà dunque la propria integrità strutturale, garantendo la sopravvivenza dei preziosi payload scientifici a bordo.
💡ISiComp®, il materiale con cui verranno realizzate le 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶 dello Space Rider, è la 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙩𝙚𝙘𝙣𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙙𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝘾/𝙎𝙞𝘾 𝙖 𝙛𝙞𝙗𝙧𝙖 𝙡𝙪𝙣𝙜𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙧𝙤𝙩𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙘𝙝𝙚, con un ciclo di produzione estremamente più veloce rispetto a quelli utilizzati fino ad ora per la realizzazione di componenti analoghi.
Le superfici mobili saranno interfacciate con il velivolo attraverso supporti e cerniere il lega di Titanio, realizzati mediante tecnica di Additive Layer Manufactoring.
🚀 Il programma #SpaceRider è finanziato dall’ 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖 𝙎𝙥𝙖𝙯𝙞𝙖𝙡𝙚 𝙀𝙪𝙧𝙤𝙥𝙚𝙖 (ESA) e lo sviluppo del modulo di rientro, che sarà in grado di atterrare con una precisione di 150 m, è stato affidato a 𝙏𝙝𝙖𝙡𝙚𝙨 𝘼𝙡𝙚𝙣𝙞𝙖 𝙎𝙥𝙖𝙘𝙚-𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖, alla guida di un consorzio di imprese, università e centri di ricerca europei.
Credit image: ESA
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La Luna è tornata al centro delle ambizioni delle agenzie spaziali e delle compagnie private. Missioni come Artemis mirano non solo a riportare l'essere umano sul nostro satellite, ma anche a stabilire basi permanenti sulla sua superficie. Nel mondo dello sport e dello spettacolo, per gestire le emozioni e anticipare i possibili imprevisti, atleti e artisti si preparano con ore e ore di allenamento in condizioni simili a quelle che affronteranno durante la gara o lo spettacolo. Ma come si prepara un equipaggio, o una tecnologia, a funzionare in un ambiente tanto estremo come quello lunare, senza poter fare una vera “prova generale” sul posto? La risposta si trova nei Lunar Analogue : luoghi sulla Terra, naturali o artificiali, che riproducono alcune caratteristiche della superficie lunare. Il loro scopo è individuare problemi, limiti o aspetti critici che potrebbero non emergere durante la fase di progettazione preliminare di una missione spaziale.

Nel 2015, il telescopio spaziale Hubble immortalò l'ammasso di galassie SDSS J1038+4849, rivelandoci un'immagine peculiare che ricorda un volto sorridente come quello dello Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie. SDSS J1038+4849, chiamato anche il Gatto del Cheshire , è un ammasso di galassie nella costellazione dell'Orsa Maggiore a circa 4,6 miliardi di anni luce da noi, formato da due sottoammassi di galassie.

Durante il Consiglio Ministeriale dell’ESA, svoltosi il 26 e 27 Novembre a Brema in Germania, i Paesi membri hanno approvato il più grande investimento nella storia dell’Agenzia Spaziale Europea: 22,3 miliardi di euro, destinati al triennio 2026–2028 . Una cifra che segna un vero punto di svolta e conferma quanto lo spazio sia diventato un settore strategico per il futuro dell’Europa, non solo dal punto di vista scientifico e tecnologico, ma anche per la sicurezza, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

Arianespace ha annunciato che il 17 dicembre 2025 verrà effettuato il lancio della missione VA266, dedicata al dispiegamento in orbita di due nuovi satelliti del sistema di navigazione europeo Galileo. VA266 sarà la quattordicesima missione (L14) destinata alla costellazione e la prima ad essere realizzata utilizzando il nuovo lanciatore europeo Ariane 6.

Tutto nasce da un episodio avvenuto il 30 ottobre su un A320 di linea, durante un volo tra Stati Uniti e Messico . L’aereo ha avuto una breve ma imprevista variazione di assetto, un “abbassamento di muso” non comandato mentre il pilota automatico era inserito. L’equipaggio ha ripreso il controllo in pochi istanti e il volo si è concluso con un atterraggio regolare. Da quell’evento, analizzato nei dettagli da Airbus e dalle autorità, è emersa una possibile vulnerabilità in uno dei computer che controllano il beccheggio e il rollio dell’aeromobile. Per questo, a fine novembre 2025, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha emesso una direttiva di emergenza (Emergency Airworthiness Directive, EAD) che riguarda una parte della flotta Airbus A319, A320 e A321, chiedendo interventi rapidi su hardware e software di bordo. È importante sottolineare subito che parliamo di un’ azione precauzionale , scattata proprio per evitare che un evento estremamente raro possa ripetersi in condizioni più critiche. La famiglia A320 (che comprende A318, A319, A320 e A321) è una delle più diffuse al mondo: è l’aereo tipico dei collegamenti di corto e medio raggio che utilizziamo per andare da una grande città europea all’altra. Proprio perché si tratta di migliaia di aeromobili, qualsiasi direttiva che li riguarda ha un effetto immediato sulla programmazione dei voli: alcune rotte vanno ripianificate, alcuni velivoli devono fermarsi qualche ora in più in manutenzione, e può comparire qualche ritardo o cancellazione. Non è il sintomo di un problema “misterioso” che appare all’improvviso, ma il risultato di una filosofia molto chiara: se si individua anche solo la possibilità teorica di una situazione indesiderata, si interviene in blocco sull’intera flotta interessata. Airbus, nel suo comunicato, ha spiegato che la combinazione tra un certo tipo di computer di volo e una modifica software recente ha reso quel componente più sensibile a particolari condizioni di radiazione solare, e che quindi si è deciso di aggiornare il software di circa cinquemila aerei e di sostituire fisicamente i computer su circa novecento esemplari più anziani.

Il 13 novembre 2025 segna una data importantissima per il settore spaziale, poiché un nuovo attore si aggiunge a SpaceX nel settore dei razzi riutilizzabili : è la compagnia spaziale di Bezos, Blue Origin , il cui razzo New Glenn è atterrato verticalmente in completa autonomia. Ad essere precisi, è stato il primo stadio, Jacklyn, ad essere atterrato e (quasi) pronto al riutilizzo. è il secondo tentativo di Blue Origin di effettuare questa impresa con successo, dopo il fallimento della parziale della missione NG-1 di gennaio dello stesso anno, quando il carico era stato lanciato con successo, ma dati telemetrici di Jacklyn si persero è non atterrò come previsto. Ma come siamo arrivati a questo punto?

Il 15 dicembre ULA lancerà 27 satelliti Amazon Leo (precedentemente conosciuta come Project Kuiper) in orbita terrestre bassa a circa 590–630 chilometri di altitudine. La missione LA-04 (Leo Atlas 4), sarà il quarto lancio di Amazon a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA) dal Space Launch Complex-41 a Cape Canaveral.

La curiosità come punto di partenza I bambini hanno una caratteristica straordinaria: fanno domande su tutto. “Perché il cielo è blu?”, “Come fa un dinosauro a essere così grande?”, “Cosa c’è dentro il nostro corpo?”. Questa curiosità è il motore dell’apprendimento, e la realtà aumentata può trasformarla in esperienze concrete e coinvolgenti. La realtà aumentata spiegata ai genitori La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che permette di sovrapporre immagini e informazioni digitali al mondo reale, visibili attraverso smartphone o tablet. Non è fantascienza: è uno strumento che rende lo studio un’avventura. Immaginate di puntare la fotocamera verso il libro di scienze e vedere il cuore che batte in 3D, o di trasformare il salotto in un piccolo planetario dove i pianeti orbitano intorno al Sole.

L’Europa aggiunge un nuovo tassello fondamentale alla sua capacità di osservare il pianeta: Sentinel-1D, il più recente satellite della missione radar Sentinel-1 del programma Copernicus, è stato lanciato con successo il 4 novembre alle 22:02 CET dal Centro spaziale di Kourou, in Guyana Francese, a bordo del lanciatore europeo Ariane 6. Trentaquattro minuti dopo il decollo il satellite è stato rilasciato correttamente in orbita, e alle 23:22 CET è arrivato il primo segnale a Terra, confermando che Sentinel-1D è attivo e pronto a iniziare le operazioni. Con questo lancio, la costellazione Sentinel-1 è ora completa e potrà garantire continuità alle osservazioni radar europee dei prossimi anni.


