A caccia di Starlink o di LungaMarcia?
Marilisa Pischedda • 8 maggio 2021
Un po' di confusione nel cielo notturno!
๐ฐ ๐ฐ๐ฐ Il trenino di stelle apparse nel cielo italiano altro non è che la ๐ฐ๐ผ๐๐๐ฒ๐น๐น๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐๐ฒ๐น๐น๐ถ๐๐ถ ๐ฆ๐๐ฎ๐ฟ๐น๐ถ๐ป๐ธ della #SpaceX.
Solo 4 giorni fa, infatti, sono stati lanciati altri 60 satelliti che, in condizioni di orbita e meteo favorevoli, sono visibili anche dall'Italia. Si tratta di satelliti per telecomunicazioni, di massa poco superiore ai 260 kg, progettati per fornire servizi internet ai territori che sorvolano.
๐ค ๐๐ก ๐ฅ๐ช๐๐๐ก๐๐๐ค ๐จ๐ ๐๐๐ซ๐๐๐: chi li osserva estasiato dalla insolita formazione in fila indiana, immaginando un curioso fenomeno, chi invece si mobilita perché questo "scempio" abbia fine. Si tratta, quest'ultimo, del punto di vista di astronomi e professionisti dell'osservazione del cielo notturno, che vorrebbero proteggere l’oscurità del cielo dalla eccessiva luminosità della costellazione Starlink. Una "protesta" tradotta formalmente dalla International Astronomical Union (IAU) al Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio esterno -COPUOS.
๐ E c'è chi ancora osservando la costellazione Starlink ha pensato si trattasse di detriti del ๐น๐ฎ๐ป๐ฐ๐ถ๐ฎ๐๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐๐๐ป๐ด๐ฎ ๐ ๐ฎ๐ฟ๐ฐ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ , partito lo scorso 29 aprile con a bordo Thiane, il primo modulo della futura stazione spaziale cinese, di cui è stato poi perso il controllo.
Il secondo stadio, in ๐ฟ๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ฟ๐ผ ๐ถ๐ป๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ฟ๐ผ๐น๐น๐ฎ๐๐ผ verso il nostro pianeta, si frammenterà all'impatto con l'atmosfera, ma resta la preoccupazione che alcuni frammenti arrivino sulla Terra... e soprattutto dove!
๐ก L'esito più probabile è una caduta negli oceani, ma sono interessate anche 9 regioni italiane, tra cui la Sardegna, proprio una delle regioni che con il #SardiniaRadioTelescope partecipa attivamente al monitoraggio dello stadio. Attualmente il probabile impatto è previsto per il 9 maggio ore 2.29, con una finestra di incertezza di 6 ore prima e 6 ore dopo.
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Il Sole , la nostra stella, è una "nana gialla" di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie rovente di circa 5500 °C. Nato circa 4,6 miliardi di anni fa, oggi si trova nella fase di "sequenza principale” , dove fonde idrogeno in elio nel suo nucleo, generando l’energia che ci raggiunge sotto forma di luce e calore – un processo che continuerà ancora per miliardi di anni.

Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le voci su presunti complotti legati alle scie lasciate dagli aerei in alta quota . Molti chiamano queste tracce scie chimiche (chemtrails in inglese), ipotizzando che contengano sostanze misteriose o pericolose disperse intenzionalmente. In realtà, dietro a queste linee bianche che solcano il cielo si cela una spiegazione molto più semplice e, soprattutto, scientificamente fondata .

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l'obiettivo di Zero Debris entro il 2030. Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)

Nessun altro oggetto artificiale ha mai raggiunto la distanza che la sonda Voyager 1 ha percorso dal suo lancio. Quasi 25 miliardi di chilometri percorsi in 48 anni di viaggio . Ad oggi, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, sono gli unici costrutti terrestri ad aver oltrepassato l’eliosfera, rispettivamente nel 2012 e nel 2018. Ripercorriamo insieme i momenti salienti ed il fine ultimo della missione Voyager.

SpaceX ha annunciato di aver ottenuto i permessi dalla FAA per effettuare un altro test del sistema razzo-navicella Starship Super Heavy (Starship è la navicella-secondo stadio e il booster è chiamato Super Heavy) Il lancio è previsto per il 26 maggio 2025 alle 1:30 (ora italiana) dallo spazioporto Starbase a Boca Chica, Texas.

La nascita dell’Agenzia Spaziale Africana (AfSA) rappresenta un momento storico: non è solo un passo simbolico verso l’esplorazione spaziale. Questo progetto nasce non solo per partecipare alla corsa spaziale globale, ma per utilizzare la tecnologia spaziale al servizio dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione africana , è una risposta concreta alle sfide del continente, che cerca nello spazio soluzioni per l’ambiente, l’agricoltura, l’educazione e la gestione delle risorse naturali. Negli ultimi decenni, diversi Paesi africani hanno avviato programmi spaziali propri: la Nigeria con l’agenzia National Space Research and Development Agency (NASDRA), ha costruito e lanciato satelliti per l’osservazione della Terra. Il Sudafrica è diventato un punto di riferimento nella radioastronomia. L’Egitto ha realizzato i suoi primi satelliti scientifici e nel nel 1998 ha lanciato il primo satellite africano. Da allora, 18 paesi africani hanno lanciato altri 63 satelliti e molte nazioni africane hanno implementato i propri programmi spaziali a beneficio della propria popolazione. E l’’Algeria con l’Agence Spatiale Algerienne (ASAL).

I cicli solari sono un fenomeno naturale che descrive le variazioni dell’attività del Sole nel tempo, influenzando non solo il nostro sistema solare, ma anche il clima terrestre e le tecnologie che utilizziamo quotidianamente. I cicli solari sono periodi di attività solare caratterizzati da variazioni nel numero di macchie solari e nelle emissioni di radiazione . Questi cicli seguono un andamento che si ripete approssimativamente ogni 11 anni, anche se la durata può variare. Sono prodotti da dinamiche interne al Sole, in particolare dai movimenti del plasma e dai campi magnetici. Le fasi del ciclo solare Un ciclo solare passa attraverso diverse fasi: 1. Minimo Solare : Durante questa fase, il numero di macchie solari è ridotto. L' attività solare è al suo livello più basso e si possono osservare meno esplosioni di energia e di radiazione.

Nell'immaginario collettivo, un aereo pronto al decollo deve essere perfettamente integro e funzionante in ogni sua parte. Tuttavia, la realtà operativa dell'aviazione civile è più flessibile, grazie a strumenti normativi come la Minimum Equipment List (MEL) e la Configuration Deviation List (CDL) . Questi documenti permettono, in determinate condizioni, di operare voli anche quando alcuni componenti non sono funzionanti o risultano mancanti, garantendo comunque la sicurezza del volo.