Solar Orbiter... mai stati così vicini al Sole
21 luglio 2020

𝗦𝗼𝗹𝗮𝗿 𝗢𝗿𝗯𝗶𝘁𝗲𝗿, la sonda #ESA destinata a scrutare da vicino il nostro Astro, lanciata a febbraio 2020, ha iniziato ad analizzare in dettaglio il suo prezioso obiettivo. Da una distanza di 𝟳𝟳 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 ha raccolto immagini strepitose, irraggiungibili fino ad oggi, compiendo un significativo balzo nelle conoscenze solari.
Ma siamo solo all'inizio: per raggiungere l’orbita operativa intorno al Sole, a meno di 43 milioni di km, ci vorranno poco meno di due anni, modificando la traiettoria mediante flyby della Terra e di Venere.
Per il momento godiamoci le meravigliose immagini inviateci dalla sonda che porta con sé a bordo anche un pezzo d'Italia con
𝙈𝙚𝙩𝙞𝙨, lo 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗼𝗻𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 ottimizzato per l’osservazione dello strato più esterno dell’atmosfera solare: la corona solare.
#solarorbiter #ESA #ASI #Italy
Condividi

A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.

Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.

FLEX, acronimo di FLuorescence EXplorer , è la missione innovativa dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata alla misurazione della fluorescenza delle piante , un indicatore diretto della loro attività di fotosintesi. Previsto nel quarto trimestre del 2026 con un lancio su Vega‑C dal Centro Spaziale della Guyana Francese, questo satellite opererà su un’orbita quasi polare a circa 814 km di altitudine, lavorando in tandem con un satellite Sentinel‑3 nel quadro del programma Living Planet / Earth Explorer. Durante la fotosintesi, le piante emettono una debole luce fluorescente — invisibile a occhio nudo — che rappresenta un indicatore affidabile della loro efficienza energetica e salute complessiva . FLEX misurerà questa fluorescenza, chiamata SIF (Solar-Induced chlorophyll Fluorescence), con una risoluzione spaziale di circa 300 m e cicli di osservazione ripetuti ogni 27 giorni.

L’azienda aerospaziale Sierra Space ha annunciato che il debutto operativo del Dream Chaser è previsto entro la fine del 2025 . Il Dream Chaser è il primo spazioplano sviluppato per uso commerciale e verrà lanciato a bordo di un razzo Vulcan Centaur della United Launch Alliance (ULA) dal Kennedy Space Center in Florida. La missione sarà denominata CRS-1 e prevede il trasporto di circa 5000 kg di carico verso la ISS.

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ci ha donato informazioni preziosissime sulla biologia e la fisica al di fuori dell’atmosfera ed in condizioni di microgravità, e continuerà a sorprenderci per almeno un altro lustro. Ma la ISS, caposaldo anche simboli di cooperazione internazionale, non è la prima stazione orbitale artificiale . Dalla corsa allo spazio, dopo l’arrivo sulla Luna, un passaggio fondamentale è stato sviluppare le conoscenze e le tecnologie che avrebbero facilitato l’accesso alle future missioni spaziali.

Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il " pianeta gemello " della Terra per le sue dimensioni simili e la composizione rocciosa. Tuttavia, le sue condizioni sono estremamente diverse: è avvolto da dense nubi di acido solforico e ha temperature superficiali che raggiungono i 465 gradi Celsius , rendendolo un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita conosciuta.