Come si comunicherà sulla Luna?
Marilisa Pischedda • 24 maggio 2021

Le comunicazioni lunari potranno avvenire come quelle terrestri? È quello che tenterà di dimostrare lo 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮' 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝘁𝗼 affidato dall'#ESA a un consorzio internazionale guidato da Telespazio, la join venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%).
🛰 Lo studio rientrata nell'ambito di 𝙈𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩, il programma che ha l’obiettivo di creare 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗹𝘂𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗻𝗮𝘃𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 (Lunar Communications and Navigation Services, LCNS) finanziariamente sostenibili e le relative infrastrutture per l'esplorazione lunare.
👩🏼🚀📲 Servizi di comunicazione e posizionamento satellitari dunque come quelli utilizzati ogni giorno sulla Terra, per garantire il costante 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗼 degli astronauti e dei sistemi robotici con i 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼, oltre che il corretto e preciso 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 sulla superficie dei mezzi di esplorazione, o la 𝗻𝗮𝘃𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 nelle fasi di crociera e atterraggio delle navicelle in viaggio tra Terra e Luna.
Al termine della fase studio, l’ESA intende selezionare un operatore per la gestione del sistema LCNS e la fornitura dei servizi.
Credits: ESA
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La missione Axiom-4 (Ax-4), che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno di India, Polonia ed Ungheria nello spazio, ha recentemente subito molti rinvii a causa di malfunzionamenti al razzo Falcon 9 di SpaceX e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Inizialmente il lancio era previsto per il 29 maggio, ma è stato rinviato prima all’ 8 giugno, poi al 10, all’11, successivamente al 12, al 22 giugno e infine a data da destinarsi. Al momento non si hanno notizie sulla prossima finestra di lancio disponibile.

Il Sole , la nostra stella, è una "nana gialla" di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie rovente di circa 5500 °C. Nato circa 4,6 miliardi di anni fa, oggi si trova nella fase di "sequenza principale” , dove fonde idrogeno in elio nel suo nucleo, generando l’energia che ci raggiunge sotto forma di luce e calore – un processo che continuerà ancora per miliardi di anni.

Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le voci su presunti complotti legati alle scie lasciate dagli aerei in alta quota . Molti chiamano queste tracce scie chimiche (chemtrails in inglese), ipotizzando che contengano sostanze misteriose o pericolose disperse intenzionalmente. In realtà, dietro a queste linee bianche che solcano il cielo si cela una spiegazione molto più semplice e, soprattutto, scientificamente fondata .

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l'obiettivo di Zero Debris entro il 2030. Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)

Nessun altro oggetto artificiale ha mai raggiunto la distanza che la sonda Voyager 1 ha percorso dal suo lancio. Quasi 25 miliardi di chilometri percorsi in 48 anni di viaggio . Ad oggi, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, sono gli unici costrutti terrestri ad aver oltrepassato l’eliosfera, rispettivamente nel 2012 e nel 2018. Ripercorriamo insieme i momenti salienti ed il fine ultimo della missione Voyager.

SpaceX ha annunciato di aver ottenuto i permessi dalla FAA per effettuare un altro test del sistema razzo-navicella Starship Super Heavy (Starship è la navicella-secondo stadio e il booster è chiamato Super Heavy) Il lancio è previsto per il 26 maggio 2025 alle 1:30 (ora italiana) dallo spazioporto Starbase a Boca Chica, Texas.

La nascita dell’Agenzia Spaziale Africana (AfSA) rappresenta un momento storico: non è solo un passo simbolico verso l’esplorazione spaziale. Questo progetto nasce non solo per partecipare alla corsa spaziale globale, ma per utilizzare la tecnologia spaziale al servizio dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione africana , è una risposta concreta alle sfide del continente, che cerca nello spazio soluzioni per l’ambiente, l’agricoltura, l’educazione e la gestione delle risorse naturali. Negli ultimi decenni, diversi Paesi africani hanno avviato programmi spaziali propri: la Nigeria con l’agenzia National Space Research and Development Agency (NASDRA), ha costruito e lanciato satelliti per l’osservazione della Terra. Il Sudafrica è diventato un punto di riferimento nella radioastronomia. L’Egitto ha realizzato i suoi primi satelliti scientifici e nel nel 1998 ha lanciato il primo satellite africano. Da allora, 18 paesi africani hanno lanciato altri 63 satelliti e molte nazioni africane hanno implementato i propri programmi spaziali a beneficio della propria popolazione. E l’’Algeria con l’Agence Spatiale Algerienne (ASAL).

I cicli solari sono un fenomeno naturale che descrive le variazioni dell’attività del Sole nel tempo, influenzando non solo il nostro sistema solare, ma anche il clima terrestre e le tecnologie che utilizziamo quotidianamente. I cicli solari sono periodi di attività solare caratterizzati da variazioni nel numero di macchie solari e nelle emissioni di radiazione . Questi cicli seguono un andamento che si ripete approssimativamente ogni 11 anni, anche se la durata può variare. Sono prodotti da dinamiche interne al Sole, in particolare dai movimenti del plasma e dai campi magnetici. Le fasi del ciclo solare Un ciclo solare passa attraverso diverse fasi: 1. Minimo Solare : Durante questa fase, il numero di macchie solari è ridotto. L' attività solare è al suo livello più basso e si possono osservare meno esplosioni di energia e di radiazione.