Stazione Spaziale Internazionale, la fine di un viaggio

Simone Semeraro • 25 aprile 2023

Dall’inizio della sua vita operativa nel 2000 ad oggi, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS, dall’inglese International Space Station) ci ha regalato numerosi dati preziosissimi sulla vita in condizioni di microgravità, dalle cellule staminali al “biomining”, ma anche notevoli informazioni sui fenomeni spaziali come i lampi gamma. Tuttavia, ormai ci stiamo avvicinando alla “Phase F” del progetto ISS, ovvero alla fase di decommissionamento, prevista per l’inizio del 2031.


Il motivo principale dietro la scelta della conclusione del progetto è di natura economica. Infatti, la porzione di spazio più vicina alla Terra (LEO, Low Earth Orbit) è in transizione verso la privatizzazione. Pertanto, NASA ha scelto di dedicarsi ad obbiettivi più distanti, come la Luna, con il programma Artemis, e Marte.

Negli anni precedenti la decisione finale sono state avanzate ed analizzate diverse opzioni per decidere quale sarebbe stato il destino della ISS una volta terminata la sua vita operativa. Tra esse le più significative furono: disassemblaggio e rientro sulla Terra per esposizione museale, spostamento su un’orbita più distante, rientro naturale e rientro controllato. La scelta finale è ricaduta su quest’ultima opzione.


Andando con ordine, la prima scelta fu bocciata principalmente per motivi economici, poiché richiederebbe numerose delicate operazioni e molteplici lanci di appositi vettori non più esistenti, dal momento che lo Space Shuttle non viene più utilizzato dalla missione STS-135, partita proprio per ultimare l’assemblamento della ISS.

La scelta di non effettuare un cambio orbitale per trasferire la ISS in un’orbita cimitero (Graveyard Orbit) è motivata dalla richiesta un’elevata capacità propulsiva, al di fuori delle possibilità offerte dai moduli attuali, data l’enorme massa di quasi cinquecento di tonnellate della stazione.

Infine, il rientro naturale non è un’opzione verosimile. La manovra implica l’utilizzo dell’attrito dell’aria per far progressivamente discendere la stazione sulla Terra. A causa della complessa struttura sarebbe estremamente complesso stimare il punto di collisione di ciascun detrito in caduta libera, potenzialmente mettendo a rischio la vita di noi abitanti della superficie.

Infine, il rientro controllato rappresenta una versione del rientro naturale che porta il vantaggio di mitigare il rischio di vittime. Il punto d’impatto scelto è il cosiddetto Punto Nemo, il punto dell’oceano più distante dalla terraferma.

Nonostante la triste notizia che presto dovremo dire addio al satellite che ospita umani nello spazio dal 1998, non tutta la ISS verrà distrutta. Diversi colossi del settore sono interessati ad accaparrarsi un pezzo della stazione. In particolare, Axiom Space si è assicurata la gestione di un modulo che diverrà una nuova stazione spaziale privata, la quale si staccherà prima del rientro, prestandosi così a trasformarsi in una nuova meta turistica all’infuori dei confini atmosferici.

Condividi

Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine,
Autore: Gabriele Dessena 9 settembre 2025
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine, è interessante osservare come l’Italia affronti questa emergenza dall’alto, affidandosi a una flotta specializzata di velivoli ed elicotteri
A settembre la ISS verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimenti
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 2 settembre 2025
A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Autore: Elisa Goffo 28 agosto 2025
Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in
Autore: Giovanni Garofalo 26 agosto 2025
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in orbita hanno rappresentato un rischio potenziale durante il loro rientro nell’atmosfera terrestre.
Autore: Lucia Pigliaru 21 agosto 2025
Le prime spettacolari immagini del satellite Proba-3 sono state rilasciate il 16 giugno 2025 in occasione del salone internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio di Les Bouget. Le immagini mostrano l’atmosfera esterna del Sole, la corona solare.
Autore: Liliana Balotti 12 agosto 2025
FLEX, acronimo di FLuorescence EXplorer , è la missione innovativa dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata alla misurazione della fluorescenza delle piante , un indicatore diretto della loro attività di fotosintesi. Previsto nel quarto trimestre del 2026 con un lancio su Vega‑C dal Centro Spaziale della Guyana Francese, questo satellite opererà su un’orbita quasi polare a circa 814 km di altitudine, lavorando in tandem con un satellite Sentinel‑3 nel quadro del programma Living Planet / Earth Explorer. Durante la fotosintesi, le piante emettono una debole luce fluorescente — invisibile a occhio nudo — che rappresenta un indicatore affidabile della loro efficienza energetica e salute complessiva . FLEX misurerà questa fluorescenza, chiamata SIF (Solar-Induced chlorophyll Fluorescence), con una risoluzione spaziale di circa 300 m e cicli di osservazione ripetuti ogni 27 giorni.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 8 agosto 2025
L’azienda aerospaziale Sierra Space ha annunciato che il debutto operativo del Dream Chaser è previsto entro la fine del 2025 . Il Dream Chaser è il primo spazioplano sviluppato per uso commerciale e verrà lanciato a bordo di un razzo Vulcan Centaur della United Launch Alliance (ULA) dal Kennedy Space Center in Florida. La missione sarà denominata CRS-1 e prevede il trasporto di circa 5000 kg di carico verso la ISS.
Autore: Simone Semeraro 7 agosto 2025
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ci ha donato informazioni preziosissime sulla biologia e la fisica al di fuori dell’atmosfera ed in condizioni di microgravità, e continuerà a sorprenderci per almeno un altro lustro. Ma la ISS, caposaldo anche simboli di cooperazione internazionale, non è la prima stazione orbitale artificiale . Dalla corsa allo spazio, dopo l’arrivo sulla Luna, un passaggio fondamentale è stato sviluppare le conoscenze e le tecnologie che avrebbero facilitato l’accesso alle future missioni spaziali.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 5 agosto 2025
Arianespace ha annunciato che il 13 agosto (alle 2:37 italiane) è previsto il lancio del satellite Metop-SGA1 di EUMETSAT. Il lancio sarà effettuato da Arianespace utilizzando il nuovo vettore Ariane 6 che decollerà dallo Spazioporto Europeo a Kourou, nella Guyana Francese, in Sud America.
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il
Autore: Andrea Vanoni 29 luglio 2025
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il " pianeta gemello " della Terra per le sue dimensioni simili e la composizione rocciosa. Tuttavia, le sue condizioni sono estremamente diverse: è avvolto da dense nubi di acido solforico e ha temperature superficiali che raggiungono i 465 gradi Celsius , rendendolo un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita conosciuta.
Show More