Segnali dallo spazio profondo
Nessun altro oggetto artificiale ha mai raggiunto la distanza che la sonda Voyager 1 ha percorso dal suo lancio. Quasi 25 miliardi di chilometri percorsi in 48 anni di viaggio. Ad oggi, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, sono gli unici costrutti terrestri ad aver oltrepassato l’eliosfera, rispettivamente nel 2012 e nel 2018. Ripercorriamo insieme i momenti salienti ed il fine ultimo della missione Voyager.

La sfida delle sonde Voyager
Nell’estate del 1965 gli scienziati della NASA riescono a definire una traiettoria continua che permetterebbe ad un satellite lanciato negli anni ’70 di visitare tutti e quattro i giganti gassosi, utilizzando un allineamento planetario che avviene ogni 176 anni. Il nome originale della missione era “Mariner Jupiter/Saturn 1977” poiché avrebbe dovuto continuare l’eredita’ della missione Mariner che aveva esplorato la fascia interna del sistema solare. Il 20 agosto 1977, Voyager 2 è la prima sonda ad essere lanciata da Cape Canaveral, seguita dopo 16 giorni dalla Voyager 1.
Insieme, le due sonde forniscono dati fondamentali sui corpi celesti del sistema, superando in 13 anni tutti gli oggetti astronomici presenti nelle vicinanze del Sole.

I record delle sonde Voyager
Il 17 febbraio 1998, Voyager 1 batte il record di Pioneer 10, diventando la nostra creazione più distande da noi. Nel 2004 la Voyager 1 e nel 2007 la sorella maggiore raggiungono l’elioguaina, una zona ‘calda’ in cui i venti solari si scontrano con i venti interstellari, risultando in elevate temperature; sfortunatamente, quando Voyager 1 passa questo strato, i sistemi di terra non erano in ascolto, ma l’errore non si ripeté una seconda volta e, al passaggio di Voyager 2 gli scienziati riuscirono ad ottenere le primissime misurazioni degli eventi peculiari. Il 13 agosto 2012, Voyager 2 diventa la sonda operativa più longeva della storia. Dopodiché, le due si troveranno a fluttuare nello spazio interstellare, dove nessuno prima era mai arrivato.

Il mistero del disco d'oro
Ciascuna delle sonde sorelle porta a bordo una curiosa capsula del tempo: un disco d’oro. Seguendo l’esempio delle sonde Pioneers 10 e 11, gli scienziati hanno selezionato e lanciato informazioni su chi e dove siamo, in aggiunta ad istruzioni su come riprodurre il contenuto del disco, cosicché un ipotetico viaggiatore spaziale possa interagirvi ed avere un’idea su di noi. Incisi sui dischi, sarebbero riproducibili suoni ed immagini sulla natura del nostro pianeta e sulla nostra storia, nella speranza che, un giorno, qualcuno possa rispondere al nostro invito.

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