Autore: Gabriele Dessena
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2 dicembre 2025
Tutto nasce da un episodio avvenuto il 30 ottobre su un A320 di linea, durante un volo tra Stati Uniti e Messico . L’aereo ha avuto una breve ma imprevista variazione di assetto, un “abbassamento di muso” non comandato mentre il pilota automatico era inserito. L’equipaggio ha ripreso il controllo in pochi istanti e il volo si è concluso con un atterraggio regolare. Da quell’evento, analizzato nei dettagli da Airbus e dalle autorità, è emersa una possibile vulnerabilità in uno dei computer che controllano il beccheggio e il rollio dell’aeromobile. Per questo, a fine novembre 2025, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha emesso una direttiva di emergenza (Emergency Airworthiness Directive, EAD) che riguarda una parte della flotta Airbus A319, A320 e A321, chiedendo interventi rapidi su hardware e software di bordo. È importante sottolineare subito che parliamo di un’ azione precauzionale , scattata proprio per evitare che un evento estremamente raro possa ripetersi in condizioni più critiche. La famiglia A320 (che comprende A318, A319, A320 e A321) è una delle più diffuse al mondo: è l’aereo tipico dei collegamenti di corto e medio raggio che utilizziamo per andare da una grande città europea all’altra. Proprio perché si tratta di migliaia di aeromobili, qualsiasi direttiva che li riguarda ha un effetto immediato sulla programmazione dei voli: alcune rotte vanno ripianificate, alcuni velivoli devono fermarsi qualche ora in più in manutenzione, e può comparire qualche ritardo o cancellazione. Non è il sintomo di un problema “misterioso” che appare all’improvviso, ma il risultato di una filosofia molto chiara: se si individua anche solo la possibilità teorica di una situazione indesiderata, si interviene in blocco sull’intera flotta interessata. Airbus, nel suo comunicato, ha spiegato che la combinazione tra un certo tipo di computer di volo e una modifica software recente ha reso quel componente più sensibile a particolari condizioni di radiazione solare, e che quindi si è deciso di aggiornare il software di circa cinquemila aerei e di sostituire fisicamente i computer su circa novecento esemplari più anziani.