Il Monte Olimpo su Marte: un gigante nel Sistema Solare

Andrea Vanoni • 7 gennaio 2025

Il Monte Olimpo (in inglese Olympus Mons) è uno dei luoghi più straordinari e affascinanti di Marte, nonché la montagna più alta e maestosa del sistema solare. Questo imponente vulcano, che svetta nel paesaggio marziano, ha dimensioni colossali e caratteristiche geologiche uniche che lo rendono un oggetto di studio imprescindibile per gli scienziati planetari. Con l’avvicinarsi dell’opposizione 2025 di Marte (ormai prossima) andiamo quindi ad esplorare questo affascinante vulcano che da sempre ha suscitato forte interesse tra scienziati e curiosi.


Dimensioni da Record       

Il Monte Olimpo è un vulcano a scudo, una tipologia di vulcano che si forma attraverso eruzioni di lava fluida che si diffonde su ampie aree, creando una forma a scudo simile a una gigantesca cupola. Le sue dimensioni sono straordinarie: con un'altezza di circa 22.5 chilometri, è quasi tre volte più alto dell'Everest, la montagna più alta della Terra. Inoltre, la base del vulcano misura circa 600 chilometri di diametro, ovvero una superficie più grande di molti stati. La sua estensione è tale che se si posizionasse sopra la Terra, coprirebbe un'area più grande dell'intero stato del New Mexico. Questo vulcano è possibile vederlo persino al telescopio, mostrando un’area facilmente risolvibile con telescopi amatoriali, come vediamo di seguito.

La Struttura del Vulcano

Il Monte Olimpo non è solo una montagna altissima, ma possiede anche una struttura che rivela la sua lunga attività vulcanica. La forma a scudo è il risultato di continui flussi di lava che si sono accumulati nel tempo, creando una montagna relativamente “larga” rispetto ad altre formazioni vulcaniche più ripide. La cima di Olimpo è circondata da un grande caldera, un enorme cratere di circa 80 chilometri di diametro, formatosi durante eventi di collasso che hanno seguito le potenti eruzioni.

Oltre alla sua altezza e larghezza, il Monte Olimpo è anche noto per la presenza di fessure vulcaniche. Questi sistemi di fratture, visibili sulla sua superficie, sono i segni di eruzioni più recenti o di attività vulcanica passata che ha deformato la crosta del pianeta. La grandezza di questo vulcano suggerisce che Marte non abbia mai subito un processo di erosione come sulla Terra, lasciando il Monte Olimpo in una forma quasi intatta.


Origine e Storia Geologica del Monte Olimpo

Il Monte Olimpo ha avuto origine milioni di anni fa, durante un periodo in cui Marte era geologicamente molto attivo. Sebbene oggi l'attività vulcanica su Marte sia praticamente assente, il vulcano ha avuto una lunga carriera di eruzioni. Si ritiene che la sua formazione sia stata dovuta a un accumulo progressivo di lava proveniente dal sottosuolo, dove la crosta marziana è relativamente sottile rispetto a quella terrestre, permettendo il passaggio di enormi quantità di magma che si sono poi distribuite sulla superficie.

L'assenza di un movimento tettonico attivo su Marte potrebbe aver contribuito alla sua enorme dimensione. Sulla Terra, i vulcani sono spesso ostacolati dal movimento delle placche tettoniche, che spostano continuamente il terreno, impedendo ai vulcani di crescere indefinitamente. Su Marte, invece, non esistono tali movimenti, permettendo a vulcani come il Monte Olimpo di accumulare enormi quantità di lava nel corso dei millenni.

La Ricerca Scientifica

Il Monte Olimpo è di enorme interesse per gli scienziati, non solo per le sue dimensioni, ma anche per la sua potenziale connessione con la storia geologica di Marte. Studiando il vulcano, si  possono ottenere informazioni sulla formazione e evoluzione del pianeta rosso. Il suo stato attuale suggerisce che Marte abbia avuto un'attività vulcanica molto più intensa in passato, un'indicazione che potrebbe anche dare indizi sulla presenza di un clima più caldo e umido durante le fasi iniziali della sua esistenza.

Inoltre, l'esplorazione del Monte Olimpo potrebbe offrire spunti su come i processi vulcanici influenzano l'atmosfera di un pianeta e la sua geologia. Diverse missioni spaziali, come quelle condotte dalla NASA, hanno osservato il Monte Olimpo tramite orbiter e rover, contribuendo a mapparlo in dettaglio. Se in futuro verranno inviati astronauti su Marte, esplorare il Monte Olimpo potrebbe essere un obiettivo ambizioso, specialmente per la sua importanza scientifica.


Condividi

Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine,
Autore: Gabriele Dessena 9 settembre 2025
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine, è interessante osservare come l’Italia affronti questa emergenza dall’alto, affidandosi a una flotta specializzata di velivoli ed elicotteri
A settembre la ISS verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimenti
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 2 settembre 2025
A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Autore: Elisa Goffo 28 agosto 2025
Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in
Autore: Giovanni Garofalo 26 agosto 2025
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in orbita hanno rappresentato un rischio potenziale durante il loro rientro nell’atmosfera terrestre.
Autore: Lucia Pigliaru 21 agosto 2025
Le prime spettacolari immagini del satellite Proba-3 sono state rilasciate il 16 giugno 2025 in occasione del salone internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio di Les Bouget. Le immagini mostrano l’atmosfera esterna del Sole, la corona solare.
Autore: Liliana Balotti 12 agosto 2025
FLEX, acronimo di FLuorescence EXplorer , è la missione innovativa dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata alla misurazione della fluorescenza delle piante , un indicatore diretto della loro attività di fotosintesi. Previsto nel quarto trimestre del 2026 con un lancio su Vega‑C dal Centro Spaziale della Guyana Francese, questo satellite opererà su un’orbita quasi polare a circa 814 km di altitudine, lavorando in tandem con un satellite Sentinel‑3 nel quadro del programma Living Planet / Earth Explorer. Durante la fotosintesi, le piante emettono una debole luce fluorescente — invisibile a occhio nudo — che rappresenta un indicatore affidabile della loro efficienza energetica e salute complessiva . FLEX misurerà questa fluorescenza, chiamata SIF (Solar-Induced chlorophyll Fluorescence), con una risoluzione spaziale di circa 300 m e cicli di osservazione ripetuti ogni 27 giorni.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 8 agosto 2025
L’azienda aerospaziale Sierra Space ha annunciato che il debutto operativo del Dream Chaser è previsto entro la fine del 2025 . Il Dream Chaser è il primo spazioplano sviluppato per uso commerciale e verrà lanciato a bordo di un razzo Vulcan Centaur della United Launch Alliance (ULA) dal Kennedy Space Center in Florida. La missione sarà denominata CRS-1 e prevede il trasporto di circa 5000 kg di carico verso la ISS.
Autore: Simone Semeraro 7 agosto 2025
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ci ha donato informazioni preziosissime sulla biologia e la fisica al di fuori dell’atmosfera ed in condizioni di microgravità, e continuerà a sorprenderci per almeno un altro lustro. Ma la ISS, caposaldo anche simboli di cooperazione internazionale, non è la prima stazione orbitale artificiale . Dalla corsa allo spazio, dopo l’arrivo sulla Luna, un passaggio fondamentale è stato sviluppare le conoscenze e le tecnologie che avrebbero facilitato l’accesso alle future missioni spaziali.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 5 agosto 2025
Arianespace ha annunciato che il 13 agosto (alle 2:37 italiane) è previsto il lancio del satellite Metop-SGA1 di EUMETSAT. Il lancio sarà effettuato da Arianespace utilizzando il nuovo vettore Ariane 6 che decollerà dallo Spazioporto Europeo a Kourou, nella Guyana Francese, in Sud America.
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il
Autore: Andrea Vanoni 29 luglio 2025
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il " pianeta gemello " della Terra per le sue dimensioni simili e la composizione rocciosa. Tuttavia, le sue condizioni sono estremamente diverse: è avvolto da dense nubi di acido solforico e ha temperature superficiali che raggiungono i 465 gradi Celsius , rendendolo un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita conosciuta.
Show More