Fuel Jettisoning: perché gli aerei scaricano carburante in volo?
Avete mai sentito parlare del fuel jettisoning, o scarico del carburante? Si tratta di un'operazione inconsueta ma essenziale effettuata dagli aeroplani in determinate situazioni di emergenza.
Gli aeroplani commerciali sono progettati con un peso massimo per il decollo superiore rispetto al peso massimo consentito per l’atterraggio. Ciò significa che, se un aereo dovesse atterrare poco dopo il decollo a causa di emergenze tecniche o mediche, potrebbe essere necessario liberarsi di una quantità di carburante per rispettare i limiti di peso e garantire un atterraggio sicuro.

La procedura avviene attraverso apposite valvole situate vicino alle estremità delle ali. Quando attivate dal cockpit, queste valvole consentono la fuoriuscita controllata del carburante in eccesso. I piloti svolgono questa operazione in zone prestabilite e ad altezze elevate, per assicurare che il carburante si disperda in modo sicuro e che evapori prima di raggiungere il suolo, minimizzando qualsiasi rischio ambientale.
L’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti e altre autorità internazionali e nazionali monitorano questa pratica, assicurando che venga effettuata nel modo più sicuro possibile. La dispersione è progettata affinché il carburante si atomizzi rapidamente in piccole gocce, accelerando l’evaporazione e riducendo al minimo l’impatto ambientale.

Gli esempi reali di fuel jettisoning sono generalmente legati a situazioni di emergenza: guasti tecnici che richiedono un immediato ritorno in aeroporto o emergenze mediche gravi a bordo che impongono un atterraggio immediato.

Sebbene impressionante, questa pratica è attentamente regolamentata e progettata per garantire la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi.


Condividi








