LOFTID mission completed

Marilisa Pischedda • 11 novembre 2022

Strutture gonfiabili in rientro atmosferico

Giovedì 10 novembre, alle 10:49 ora italiana, a bordo di un razzo Atlas V dalla base spaziale di Vandenberg, in California è stato lanciato il satellite meteorologico Joint Polar Satellite System 2 (JPSS-2), che raccoglierà dati per conto della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). Ma a rubare la scena è stato LOFTID (Low-Earth Orbit Flight Test of an Inflatable Decelerator), uno scudo termico gonfiabile, anch’esso a bordo del lanciatore che, come da programma, è rientrato sulla Terra con un tuffo al largo delle isole Hawaii.

Si tratta di un dimostratore tecnologico, progettato dalla Nasa per permettere l'atterraggio di carichi pesanti su Marte e per rientri più soft sulla Terra. A LOFTID l’arduo compito di frenare un carico, decelerando di fatto attraverso l'atmosfera. Perché questo sia possibile, il dimostratore sfrutta la resistenza atmosferica, posizionandosi trasversalmente rispetto alla direzione di avanzamento al fine di ottenere la massima sezione frenante.
Lo sfregamento atmosferico, alle velocità di rientro raggiunte da un payload, produce un picco di temperatura nell'area a contatto con l'atmosfera in quanto l'energia cinetica viene trasformata in calore, talmente elevato da richiedere adeguata protezione, garantita in questo caso dai materiali avanzati di LOFTID, che funge dunque anche da scudo termico. 

Lo scudo termico in questione è un deceleratore gonfiabile, che apporta il grosso vantaggio di dispiegarsi una volta rilasciato, fino ad ottenere una superficie frenante di ben 6 metri di diametro
Le dimensioni degli scudi tradizionali, ossia in configurazione rigida, sono certamente vincolate dallo spazio offerto dal fairing del lanciatore. La configurazione gonfiabile consente, invece, di ottenere uno scudo termico ben più grande una volta dispiegato e, quindi, un'efficienza frenante maggiore.

Il successo di LOFTID consente di abilitare una serie di missioni proposte dalla NASA, non solo per il rientro atmosferico, bensì per missioni verso Marte, Venere e Titano. 

L’atmosfera di Marte è molto meno densa di quella terrestre e, pertanto, caratterizzata da una resistenza inferiore che si traduce in una ridotta efficienza decelerante dei sistemi frenanti aerodinamici. 
Le dimensioni raggiunte da LOFTID una volta dispiegato, caratterizzato da struttura gonfiabile + scudo termico flessibile, consentirebbero di fungere come un gigante freno attraverso l’atmosfera marziana. Il sistema inizierebbe a frenare negli strati alti dell’atmosfera, consentendo alla sonda di decelerare presto, già alle alte altitudini, quando il calore sviluppato non è ancora eccessivo.

Ma le applicazioni pensate per LOFTID, che ricordiamo è a tutti gli effetti un dimostratore tecnologico, non si fermano qui: sono molteplici le derivazioni e potranno includere missioni verso il pianeta rosso, sia robotiche che con equipaggio, nonché applicazioni per la ISS e le stazioni orbitanti in generale.

Credits: NASA

Condividi

A settembre la ISS verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimenti
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 2 settembre 2025
A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Autore: Elisa Goffo 28 agosto 2025
Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in
Autore: Giovanni Garofalo 26 agosto 2025
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in orbita hanno rappresentato un rischio potenziale durante il loro rientro nell’atmosfera terrestre.
Autore: Lucia Pigliaru 21 agosto 2025
Le prime spettacolari immagini del satellite Proba-3 sono state rilasciate il 16 giugno 2025 in occasione del salone internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio di Les Bouget. Le immagini mostrano l’atmosfera esterna del Sole, la corona solare.
Autore: Liliana Balotti 12 agosto 2025
FLEX, acronimo di FLuorescence EXplorer , è la missione innovativa dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata alla misurazione della fluorescenza delle piante , un indicatore diretto della loro attività di fotosintesi. Previsto nel quarto trimestre del 2026 con un lancio su Vega‑C dal Centro Spaziale della Guyana Francese, questo satellite opererà su un’orbita quasi polare a circa 814 km di altitudine, lavorando in tandem con un satellite Sentinel‑3 nel quadro del programma Living Planet / Earth Explorer. Durante la fotosintesi, le piante emettono una debole luce fluorescente — invisibile a occhio nudo — che rappresenta un indicatore affidabile della loro efficienza energetica e salute complessiva . FLEX misurerà questa fluorescenza, chiamata SIF (Solar-Induced chlorophyll Fluorescence), con una risoluzione spaziale di circa 300 m e cicli di osservazione ripetuti ogni 27 giorni.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 8 agosto 2025
L’azienda aerospaziale Sierra Space ha annunciato che il debutto operativo del Dream Chaser è previsto entro la fine del 2025 . Il Dream Chaser è il primo spazioplano sviluppato per uso commerciale e verrà lanciato a bordo di un razzo Vulcan Centaur della United Launch Alliance (ULA) dal Kennedy Space Center in Florida. La missione sarà denominata CRS-1 e prevede il trasporto di circa 5000 kg di carico verso la ISS.
Autore: Simone Semeraro 7 agosto 2025
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ci ha donato informazioni preziosissime sulla biologia e la fisica al di fuori dell’atmosfera ed in condizioni di microgravità, e continuerà a sorprenderci per almeno un altro lustro. Ma la ISS, caposaldo anche simboli di cooperazione internazionale, non è la prima stazione orbitale artificiale . Dalla corsa allo spazio, dopo l’arrivo sulla Luna, un passaggio fondamentale è stato sviluppare le conoscenze e le tecnologie che avrebbero facilitato l’accesso alle future missioni spaziali.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 5 agosto 2025
Arianespace ha annunciato che il 13 agosto (alle 2:37 italiane) è previsto il lancio del satellite Metop-SGA1 di EUMETSAT. Il lancio sarà effettuato da Arianespace utilizzando il nuovo vettore Ariane 6 che decollerà dallo Spazioporto Europeo a Kourou, nella Guyana Francese, in Sud America.
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il
Autore: Andrea Vanoni 29 luglio 2025
Venere, il secondo pianeta del nostro sistema solare, è spesso definito il " pianeta gemello " della Terra per le sue dimensioni simili e la composizione rocciosa. Tuttavia, le sue condizioni sono estremamente diverse: è avvolto da dense nubi di acido solforico e ha temperature superficiali che raggiungono i 465 gradi Celsius , rendendolo un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita conosciuta.
Autore: Gabriele Dessena 24 luglio 2025
Avete mai sentito parlare del fuel jettisoning , o scarico del carburante? Si tratta di un'operazione inconsueta ma essenziale effettuata dagli aeroplani in determinate situazioni di emergenza. Gli aeroplani commerciali sono progettati con un peso massimo per il decollo superiore rispetto al peso massimo consentito per l’atterraggio. Ciò significa che, se un aereo dovesse atterrare poco dopo il decollo a causa di emergenze tecniche o mediche, potrebbe essere necessario liberarsi di una quantità di carburante per rispettare i limiti di peso e garantire un atterraggio sicuro .
Show More