Edu-STEM: perché Insegnare il Coding ai Bambini?

Daniela Giannoccaro • 8 marzo 2023

Quando si parla di coding si fa riferimento alla capacità di programmazione informatica, ma lo si può intendere anche come uno strumento utile ad imparare e utilizzare la tecnologia e la rete, oltre che allo sviluppo del pensiero computazionale. Data la grande rivoluzione digitale che sta vivendo il mercato del lavoro, comprendere e imparare il coding fin da bambini nelle scuole è fondamentale per lo sviluppo di abilità e competenze trasversali utili nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana. In questo articolo vedremo cos’è il coding e quanto il suo apprendimento, insieme allo sviluppo del pensiero computazionale, sia importante fin da bambini e come può essere insegnato nelle scuole.


Le scuole italiane dell’infanzia si strutturano con aule d’informatica grazie ai fondi del PON. I nativi digitali di oggi studiano coding e materie Stem già dopo il nido, per diventare i lavoratori di domani


In Italia, per i bambini dai 3 ai 5 anni d’età, sono in arrivo il coding e le prime nozioni Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Le scuole dell’infanzia stanno ricevendo i fondi istituzionali europei per dare il via alle attività e per approntare le aule d’informatica. Quindi i lavoratori di domani avranno iniziato ad apprendere queste materie ancora prima delle elementari.


L’intera transizione avviene grazie al PON – Piano Operativo Nazionale, un fondo proveniente dall’Europa in coerenza con il PNRR, attraverso il bando dedicato agli ambienti didattici innovativi per l’infanzia – detto “PON Arredi” dagli addetti ai lavori -, sotto il coordinamento di quello che ora si chiama ministero dell’Istruzione e del Merito. Tutto rientra nel piano di interventi che punta a creare un sistema d’istruzione e formazione di elevata qualità: a partire dal 1994 il PON, finanziato dai Fondi Strutturali Europei, ha una durata settennale e attualmente vede in corso la “Programmazione 2021-2027”.


In questo ambito è stato pubblicato un Avviso “finalizzato alla realizzazione di ambienti didattici innovativi per le scuole statali dell’infanzia”: i finanziamenti previsti dovranno quindi essere utilizzati per adeguare gli spazi dedicati all’apprendimento, ovvero le aule d’informatica. L’obiettivo ultimo per il primo ciclo d’istruzione è “garantire lo sviluppo delle abilità cognitive, emotive e relazionali dei bambini nei diversi campi di esperienza”.


Una spinta alla Digital Board

Nel mondo della scuola ci sono stati anche altri recenti bandi riservati al cosiddetto “Digital Board”, la trasformazione digitale nella didattica e nell’organizzazione. Negli ultimi due anni si è cercato così di dotare gli istituti di strumenti come monitor interattivi touch screen e lavagne digitali, anche per accelerare il processo di dematerializzazione e digitalizzazione amministrativa delle scuole.


Collateralmente a queste iniziative, ha preso corpo un altro progetto molto sentito, legato alla sensibilizzazione dei più piccoli nei confronti dell’ecologia: sono stati avviati laboratori di sostenibilità “Edugreen” e sono stati allestiti giardini e orti didattici.


Questi stessi bambini, che hanno già cominciato a sporcarsi le mani nella terra del proprio orto scolastico, ora avranno modo di confrontarsi anche con i primi elementi di coding della loro vita. Seppure piccolissimi, impareranno a ragionare, a fare calcoli, affronteranno esercizi e magari avranno a che fare con qualche robottino.


Il Coding nella Scuola dell’Infanzia e Primaria: Perchè è Importante

I motivi per cui si dovrebbe insegnare ai bambini della scuola primaria a programmare sono molteplici. Tra le prime ragioni che possiamo annoverare vi è la grande capacità dei bambini nel riuscire ad apprendere velocemente nuove nozioni, motivo per cui fin da piccoli vengono indotti ad imparare nuove lingue straniere. Questo li favorirà nel processo di apprendimento della gestione di programmi e linguaggi di programmazione, capacità indispensabili nel mondo del lavoro così come nella vita di tutti i giorni.

Un’ulteriore beneficio deriva proprio dalla possibilità di sviluppare, tramite i programmi di coding educativi, importanti competenze sociali e relazioni come il lavorare in team. Inoltre, se consideriamo l’enorme influenza che sta avendo la rivoluzione tecnologica nel mondo del lavoro, l’apprendimento del coding e del linguaggio di programmazione permettono ai bambini di avere una maggior comprensione, fin da piccoli, del funzionamento del computer e della tecnologia. Infine, l’apprendimento di linguaggi di programmazione rappresenta un grande esercizio per i bambini nell’imparare una nuova lingua, affinare le proprie capacità di problem solving, di risolvere gli errori, tutto questo divertendosi.


Come Insegnare ai Bambini a Programmare

Ma come è possibile far imparare ai bambini il linguaggio di programmazione? Per alcuni questa potrebbe sembrare una domanda a cui non è semplice dare risposta. Basti pensare che sono in molti a non possedere alcun tipo di nozione riguardante i linguaggi di programmazione o che a stento utilizzano la tecnologia a disposizione per operazioni banali e per intrattenimento. In realtà la risposta è molto semplice ed è stata già suggerita: divertendosi. Infatti, online è possibile trovare numerosi giochi e linguaggi di programmazione per bambini studiati per favorire l’apprendimento del coding nella scuola primaria e non solo, sfruttando l’aspetto ludico che li contraddistingue. Abbiamo già parlato della facilità con cui i bambini riescono ad apprendere nuove nozioni in poco tempo. Se queste nozioni vengono poi insegnate attraverso l’utilizzo di programmi di coding educativo, il “gioco” è fatto.


Condividi

Missione KA-01 per il lancio della costellazione satellitare del Project Kuiper di Amazon
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 23 aprile 2025
Il 29 aprile , United Launch Alliance (ULA) lancerà in orbita il primo gruppo di satelliti della costellazione satellitare del Project Kuiper di Amazon . La missione è denominata “KA-01” (Kuiper Atlas 1) e verrà lanciata con un razzo Atlas V nella configurazione 511 dal complesso di lancio SLC-41 della storica base di Cape Canaveral Space Force Station in Florida.
Tecnologie e metodi per una rimozione tempestiva e sicura dei detriti spaziali
Autore: Giovanni Garofalo 18 aprile 2025
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l' obiettivo di Zero Debris entro il 2030 . Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)
Immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30 catturata dal telescopio spaziale WEBB
Autore: Tiziana Cardone 15 aprile 2025
Il telescopio spaziale James Webb (NASA/ESA/CSA) ha catturato un'immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30 , situato nella nube molecolare del Toro, all'interno della nube oscura LDN 1551. Questo disco, osservato di taglio, è circondato da getti e venti discali, offrendo una visione senza precedenti dei processi di formazione planetaria.
Isar Aerospace missione “Going Full Spectrum”
Autore: Simone Semeraro 10 aprile 2025
Isar Aerospace inaugura la collaborazione con il programma spaziale privato europeo con la missione “Going Full Spectrum” . Il 30 marzo 2025, il razzo Spectrum prende per la prima volta il volo dallo spazioporto norvegese di Andøya. Dopo due rinvii dalla settimana precedente per condizioni meteo avverse, il decollo è avvenuto alle 12.30 ora locale.
Missione Soyuz MS-27 verso la ISS
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 8 aprile 2025
La missione Soyuz MS-27 è stata lanciata con successo nella mattinata dell’8 aprile 2025, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a bordo di un lanciatore russo Soyuz.
Habitat extraterresti per astronauti nelle missioni a lunga permanenza
Autore: Marilisa Pischedda 4 aprile 2025
L’esplorazione spaziale si evolve e richiede lo sviluppo di nuove tecnologie per poter essere supportata. I sistemi robotici inglobano nuove tecnologie consolidate sulla Terra, adattandole e perfezionandole all’impiego nello spazio, ma spesso è la necessità di trovare soluzioni a situazioni e problematiche tipiche dell’ambiente spaziale, a far sì che vengano sviluppate nuove tecnologie, che poi trovano impiego anche nelle applicazioni terrestri. Considerazione che non esula l’ esplorazione spaziale umana , con requisiti ancora più stringenti, da rivalutare in base all’ambiente in cui ci si trova ad operare. Vuoto, microgravità, tipologia di orbita, pianeta o corpo celeste, radiazioni e temperatura sono solo alcuni dei parametri che dettano fortemente le condizioni al contorno di una missione. Ad oggi pensiamo agli astronauti come a quella piccola parte di umanità che dal 2000 vive continuativamente al di fuori del nostro pianeta, se pur con alternanza di equipaggio a circa 400 km di quota dalla superficie terrestre. Eppure, quella condizione di microgravità che si sperimenta a bordo della ISS, non sarà perpetua e gli scenari futuri si stanno già delineando. I programmi di esplorazione spaziale parlano chiaro: andremo oltre l’orbita terrestre , sulla Luna, per testare e validare quelle tecnologie che ci consentiranno di spingerci oltre, anche verso il pianeta rosso. Ci spostiamo dunque dall’orbita terrestre a quella lunare, e da qui alla sua superficie, passo che comporterà lo stabilirsi di un insediamento in condizioni differenti da quelli sperimentati attualmente dagli astronauti.
Come la missione Euclid cerca la materia oscura
Autore: Elisa Goffo 1 aprile 2025
La materia oscura è certamente una delle componenti più misteriose dell'universo. Sebbene sia invisibile e la sua natura sia sconosciuta, costituisce circa il 25% dell'universo , una quantità di gran lunga superiore a quella della materia ordinaria visibile. Non possiamo osservarla direttamente, né sappiamo di cosa sia fatta. L'unico modo per scoprirlo è attraverso i suoi effetti gravitazionali . Per svelarne i segreti, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato la missione Euclid nel 2023, con l'obiettivo di creare la più grande mappa tridimensionale dell'universo . Tracciando le posizioni di miliardi di galassie e misurando il fenomeno delle lenti gravitazionali, Euclid ci aiuterà a comprendere come la materia oscura sia distribuita nel cosmo e come influisca sull'evoluzione delle galassie.
Navigazione aerea: dalla radioassistenza terrestre ai sistemi satellitari
Autore: Gabriele Dessena 27 marzo 2025
Vi siete mai chiesti come fanno gli aeroplani a orientarsi nel cielo, specialmente di notte o in condizioni meteorologiche avverse? La risposta è nelle radioassistenze : una rete invisibile, ma essenziale, di segnali radio che guidano i velivoli lungo rotte precise e sicure. Benché oggi la tecnologia satellitare abbia rivoluzionato il settore, questi sistemi terrestri rimangono cruciali per garantire sicurezza, affidabilità e ridondanza, soprattutto in casi estremi o emergenze.
Orbita: Firefly Aerospace missione demo per Lockheed Martin, Rocket-lab satelliti per OroraTech
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 25 marzo 2025
Mercoledì 26 marzo Firefly Aerospace lancerà una missione demo per Lockheed Martin mentre, circa un’ora dopo, Rocket Lab lancerà otto satelliti per l’azienda tedesca OroraTech. Il lancio di Firefly Alpha FLTA006 (sopranominata “ Message in a Booster ”) è la seconda missione che Firefly lancia per Lockheed Martin. Questa missione avrà il compito di portare in orbita il modello demo del LM 400 di Lockheed Martin, una piattaforma satellitare multi-missione progettata per ridurre i costi e rischi di lancio dei satelliti.
costellazione di satelliti HERMES per monitoraggio e trasmissione
Autore: Liliana Balotti 21 marzo 2025
La costellazione HERMES Pathfinder (High Energy Rapid Modular Ensemble of Satellites) dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è stata lanciata con successo il 15 Marzo, alle 7:43 ora italiana, durante la missione Transporter 13 di SpaceX. Il lancio è avvenuto dalla Vandenberg Space Force Base (VSFB) in California, USA. I sei Cubesat della costellazione sono stati integrati su una piattaforma di rilascio ION, sviluppata dalla società D-Orbit, e posizionati su un vettore Falcon 9. Collocati su un'orbita eliosincrona a un'altitudine di circa 500-520 km e con un'inclinazione di 97,44 gradi, i nanosatelliti saranno dispiegati gradualmente, uno al giorno, circa una settimana dopo il lancio.
Show More