Edu-STEM: la Scuola del futuro

Daniela Giannoccaro • 23 agosto 2023

L’apprendimento e l’innovazione vanno mano nella mano.
L’arroganza del successo è di pensare che ciò che hai fatto ieri
sarà sufficiente per domani.

William Pollard

La scuola ha il dovere di garantire una proposta educativa di qualità per tutti, in cui ognuno possa riconoscere e valorizzare le proprie capacità, potenzialità, i propri interessi e, come direbbe Howard Gardner, le proprie intelligenze.


Se pensiamo alla nostra esperienza di “scuola innovativa”, provando a enuclearne alcune caratteristiche, essa prevede: la compattazione oraria degli insegnamenti, ovvero la trasversalità del lavoro tra docenti, per cui chi subentra non cambia disciplina ma prosegue il lavoro del/la collega in modo da organizzare unità di lavoro complesse e complete, non frammentate; la personalizzazione degli interventi e l’utilizzo di attività laboratoriali, artistiche, motorie e manuali per rafforzare gli apprendimenti acquisiti.


Partiamo dal presupposto che il bambino, sin dal momento della sua nascita, conosca il mondo attraverso il corpo, attraverso i sensi. Agisce per prove ed errori e impara dalla sua esperienza diretta e dai feedback immediati che riceve, che gli permettono di riflettere su di essa.
L’intelligenza è quindi evidentemente in connessione diretta con la possibilità di fare esperienza.


Troppo spesso ancora a scuola si tendono a sviluppare negli alunni le sole facoltà mentali, considerate imprescindibili, sacrificando i sensi e la conoscenza corporea all’acquisizione sterile di soli contenuti astratti, che con il tempo andranno persi o diventeranno obsoleti.
Una buona organizzazione didattica dovrebbe tenere in considerazione, oltre che le singole personalità e i temperamenti degli alunni, un
equo alternarsi di attività che impegnino mente e corpo.
Gli assetti laboratoriali, il lavoro manuale, l’espressione artistica e il gioco, utilizzati all’interno di una progettualità didattica, sono tutti approcci che richiedono tempo, ma permettono agli studenti di partecipare attivamente e imparare attraverso l’esperienza e si offrono come
ottimi strumenti di rafforzo degli apprendimenti teorici


In questi anni di pandemia, caratterizzati da stravolgimenti sociali e dunque anche nella scuola e nella didattica, la rincorsa nel recupero del tempo perduto ha messo in secondo piano, in diversi ambienti scolastici, la valenza di tali approcci. Siamo certi che ruolo fondamentale della scuola e degli insegnanti sia quello di trasmettere ai propri alunni il
desiderio e il piacere di “imparare ad imparare”, costruendo insieme a loro gli apprendimenti, senza forzarli, ma affiancando e sostenendo gli alunni al fine di renderli autonomi e competenti per affrontare la società di oggi in costante mutamento. 
   

Nel nostro percorso professionale abbiamo potuto notare come le maggiori difficoltà riscontrate negli alunni riguardino l’incapacità di adeguarsi ad ambienti e contesti troppo rigidi. L’iperattività e la disattenzione, negli ultimi anni, sono in notevole aumento. Occorre interrogarsi e mettersi nei panni degli alunni. Non è possibile chiedere loro di stare per ore ed ore seduti, senza muoversi e perlopiù stare mentalmente attivi, mentre docenti e materie si alternano senza sosta per tutta la mattinata.


La
stratificazione dei contenuti e la ripetizione prolungata di spiegazioni di tipo frontale potrà forse stimolare lo sviluppo della memoria a breve termine, e sicuramente permetterà agli alunni di ottenere ottimi risultati nelle verifiche periodiche, ma non favorirà il consolidamento dei saperi nella memoria a lungo termine e una loro rielaborazione perché diventino veri e propri apprendimenti.
Una delle affermazioni che troppo spesso ci capita di sentire da alunni, bambini e bambine, soprattutto gli ultimi mesi di scuola, quando magari si chiede loro di ricordare ciò che è stato fatto durante l’anno scolastico è:
“ma maestro/a non posso ricordarlo, lo abbiamo studiato a inizio anno!”


Non si educa solo con le parole e non per forza si apprende meglio stando seduti. Un’esposizione prolungata ad attività di insegnamento frontale non determina necessariamente progressi nell’apprendimento; studiare più ore non significa apprendere meglio.


Gli alunni devono poter affrontare un argomento, analizzarlo in tutte le sue sfaccettature multidisciplinari, fino a portarlo a compimento, secondo il loro grado di interesse e capacità, senza interruzioni e senza abbandonarlo prima di averlo fatto proprio. L’interiorizzazione avviene quando un alunno ha in qualche modo collegato l’insegnamento a un’esperienza di vita personale. In questo modo difficilmente lo cancellerà completamente dalla memoria.
 

In questo contesto l’organizzazione didattica per Unità di Apprendimento (UdA), offre un notevole contributo in termini di: tempo, completezza nell’esplicitazione di obiettivi, traguardi per lo sviluppo di competenze, strumenti, metodologie e criteri di verifica e valutazione.
L’UdA è uno strumento progettuale che permette di concretizzare in azioni precise e mirate uno specifico argomento didattico, guidando gli studenti a un approccio personale con l’apprendimento.

L’obiettivo è quello di far acquisire allo studente, passo dopo passo, la competenza prefissata all’inizio del progetto
, attraverso una serie di compiti reali e quindi significativi, preventivamente pianificati. 


Tale organizzazione didattica fa leva sulle conoscenze e abilità dell’allievo e nel contempo stimola e sviluppa in maniera armonica le sue capacità. 

La strutturazione di una UdA prevede:

  • l’impostazione della tematica, argomento didattico, la quale servirà da “pretesto” e da stimolo nell’acquisizione delle competenze tramite l’accrescimento di abilità e di conoscenze;
  • la definizione degli obiettivi e dei traguardi di sviluppo delle competenze, che rappresentano la meta concreta di tutto il progetto;
  • l’esplicitazione degli strumenti e delle metodologie che verranno utilizzati; 
  • la descrizione dei criteri di verifica e di valutazione delle attività in itinere e a fine percorso. 


Gli ultimi due punti fanno riferimento al coinvolgimento di chi apprende nei processi che sostengono e favoriscono i propri apprendimenti. Più l’allievo è consapevole e ha una visione completa del percorso che affronta, più riuscirà a percepire il senso del percorso stesso e a esserne motivato. 
La scuola innovativa, senza alcun dubbio, è quella scuola che stimola, affia
nca e contribuisce a sviluppare le personali potenzialità di ciascuno, in un clima stimolante e inclusivo, che garantisce benessere agli studenti ma al tempo stesso a docenti e famiglie coinvolti nel processo formativo.

Condividi

Autore: Liliana Balotti 11 dicembre 2025
Durante il Consiglio Ministeriale dell’ESA, svoltosi il 26 e 27 Novembre a Brema in Germania, i Paesi membri hanno approvato il più grande investimento nella storia dell’Agenzia Spaziale Europea: 22,3 miliardi di euro, destinati al triennio 2026–2028 . Una cifra che segna un vero punto di svolta e conferma quanto lo spazio sia diventato un settore strategico per il futuro dell’Europa, non solo dal punto di vista scientifico e tecnologico, ma anche per la sicurezza, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 9 dicembre 2025
Arianespace ha annunciato che il 17 dicembre 2025 verrà effettuato il lancio della missione VA266, dedicata al dispiegamento in orbita di due nuovi satelliti del sistema di navigazione europeo Galileo. VA266 sarà la quattordicesima missione (L14) destinata alla costellazione e la prima ad essere realizzata utilizzando il nuovo lanciatore europeo Ariane 6.
Autore: Gabriele Dessena 2 dicembre 2025
Tutto nasce da un episodio avvenuto il 30 ottobre su un A320 di linea, durante un volo tra Stati Uniti e Messico . L’aereo ha avuto una breve ma imprevista variazione di assetto, un “abbassamento di muso” non comandato mentre il pilota automatico era inserito. L’equipaggio ha ripreso il controllo in pochi istanti e il volo si è concluso con un atterraggio regolare. Da quell’evento, analizzato nei dettagli da Airbus e dalle autorità, è emersa una possibile vulnerabilità in uno dei computer che controllano il beccheggio e il rollio dell’aeromobile. Per questo, a fine novembre 2025, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha emesso una direttiva di emergenza (Emergency Airworthiness Directive, EAD) che riguarda una parte della flotta Airbus A319, A320 e A321, chiedendo interventi rapidi su hardware e software di bordo. È importante sottolineare subito che parliamo di un’ azione precauzionale , scattata proprio per evitare che un evento estremamente raro possa ripetersi in condizioni più critiche. La famiglia A320 (che comprende A318, A319, A320 e A321) è una delle più diffuse al mondo: è l’aereo tipico dei collegamenti di corto e medio raggio che utilizziamo per andare da una grande città europea all’altra. Proprio perché si tratta di migliaia di aeromobili, qualsiasi direttiva che li riguarda ha un effetto immediato sulla programmazione dei voli: alcune rotte vanno ripianificate, alcuni velivoli devono fermarsi qualche ora in più in manutenzione, e può comparire qualche ritardo o cancellazione. Non è il sintomo di un problema “misterioso” che appare all’improvviso, ma il risultato di una filosofia molto chiara: se si individua anche solo la possibilità teorica di una situazione indesiderata, si interviene in blocco sull’intera flotta interessata. Airbus, nel suo comunicato, ha spiegato che la combinazione tra un certo tipo di computer di volo e una modifica software recente ha reso quel componente più sensibile a particolari condizioni di radiazione solare, e che quindi si è deciso di aggiornare il software di circa cinquemila aerei e di sostituire fisicamente i computer su circa novecento esemplari più anziani.
Autore: Simone Semeraro 27 novembre 2025
Il 13 novembre 2025 segna una data importantissima per il settore spaziale, poiché un nuovo attore si aggiunge a SpaceX nel settore dei razzi riutilizzabili : è la compagnia spaziale di Bezos, Blue Origin , il cui razzo New Glenn è atterrato verticalmente in completa autonomia. Ad essere precisi, è stato il primo stadio, Jacklyn, ad essere atterrato e (quasi) pronto al riutilizzo. è il secondo tentativo di Blue Origin di effettuare questa impresa con successo, dopo il fallimento della parziale della missione NG-1 di gennaio dello stesso anno, quando il carico era stato lanciato con successo, ma dati telemetrici di Jacklyn si persero è non atterrò come previsto. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 25 novembre 2025
Il 15 dicembre ULA lancerà 27 satelliti Amazon Leo (precedentemente conosciuta come Project Kuiper) in orbita terrestre bassa a circa 590–630 chilometri di altitudine. La missione LA-04 (Leo Atlas 4), sarà il quarto lancio di Amazon a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA) dal Space Launch Complex-41 a Cape Canaveral.
Autore: Daniela Giannoccaro 20 novembre 2025
La curiosità come punto di partenza I bambini hanno una caratteristica straordinaria: fanno domande su tutto. “Perché il cielo è blu?”, “Come fa un dinosauro a essere così grande?”, “Cosa c’è dentro il nostro corpo?”. Questa curiosità è il motore dell’apprendimento, e la realtà aumentata può trasformarla in esperienze concrete e coinvolgenti. La realtà aumentata spiegata ai genitori La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che permette di sovrapporre immagini e informazioni digitali al mondo reale, visibili attraverso smartphone o tablet. Non è fantascienza: è uno strumento che rende lo studio un’avventura. Immaginate di puntare la fotocamera verso il libro di scienze e vedere il cuore che batte in 3D, o di trasformare il salotto in un piccolo planetario dove i pianeti orbitano intorno al Sole.
Autore: Lucia Pigliaru 18 novembre 2025
L’Europa aggiunge un nuovo tassello fondamentale alla sua capacità di osservare il pianeta: Sentinel-1D, il più recente satellite della missione radar Sentinel-1 del programma Copernicus, è stato lanciato con successo il 4 novembre alle 22:02 CET dal Centro spaziale di Kourou, in Guyana Francese, a bordo del lanciatore europeo Ariane 6. Trentaquattro minuti dopo il decollo il satellite è stato rilasciato correttamente in orbita, e alle 23:22 CET è arrivato il primo segnale a Terra, confermando che Sentinel-1D è attivo e pronto a iniziare le operazioni. Con questo lancio, la costellazione Sentinel-1 è ora completa e potrà garantire continuità alle osservazioni radar europee dei prossimi anni.
Autore: Giovanni Garofalo 13 novembre 2025
Comprendere gli impatti ambientali Uno degli aspetti meno esplorati ma più rilevanti della sostenibilità spaziale riguarda gli effetti ambientali del rientro dei detriti nell’atmosfera terrestre. Ogni anno, centinaia di frammenti artificiali rientrano e si disgregano a quote variabili, liberando gas, particelle e residui solidi che possono raggiungere il suolo o gli oceani. Nonostante il fenomeno sia ormai parte integrante dell’attività spaziale, le sue conseguenze sull’ambiente terrestre e atmosferico non sono ancora completamente comprese né quantificate. Per affrontare questa lacuna, la comunità scientifica ha avviato programmi di ricerca volti a caratterizzare i materiali utilizzati nei veicoli spaziali e a comprendere il loro comportamento durante il rientro. L’obiettivo è determinare quali sostanze si formano durante la combustione e la frammentazione, e in che misura possano interagire con l’atmosfera. Particolare attenzione è rivolta ai prodotti di ablazione , cioè ai residui generati dall’erosione termica dei materiali esposti a temperature estreme, e alla loro distribuzione dimensionale e ottica, poiché tali particelle possono contribuire a modificare la chimica dell’alta atmosfera. Parallelamente, si sta approfondendo la composizione dei propellenti residui e dei componenti strutturali dei razzi e dei satelliti, per valutare quali elementi sopravvivano al rientro e quali possano depositarsi sulla superficie terrestre o marina. Analisi di laboratorio e misurazioni in situ, ad esempio mediante razzi-sonda, permettono di stimare l’altitudine e l’intensità delle emissioni, migliorando i modelli fisico-chimici dell’atmosfera. Questi studi mirano a valutare gli effetti a lungo termine dei materiali iniettati negli strati superiori dell’atmosfera, in particolare nella mesosfera e nella stratosfera, dove le reazioni chimiche indotte potrebbero alterare l’equilibrio naturale dei gas.
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 11 novembre 2025
L’Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) ha annunciato che entro la fine dell’anno verrà effettuato un passo storico per il programma spaziale nazionale: il primo test orbitale della navicella Gaganyaan, un progetto che rappresenta il sogno dell’India di portare i propri astronauti nello spazio con mezzi interamente sviluppati nel paese.
Autore: Tiziana Cardone 4 novembre 2025
La missione PLATO (acronimo di PLAnetary Transits and Oscillations of stars) della ESA rappresenta un salto importante nella ricerca di esopianeti: piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra, che orbitano attorno a stelle simili al Sole, con un occhio privilegiato verso la cosiddetta “zona abitabile”.
Show More