Didattica tradizionale e didattica digitale a confronto

Daniela Giannoccaro • 22 marzo 2023

Volendo fare un confronto tra l’apprendimento tradizionale e quello digitale, possiamo dire che il primo è essenzialmente lineare, in quanto cerca di seguire una sequenza prestabilita di passaggi programmati e preordinati tipici delle lezioni frontali e dei contenuti dei libri di testo, è centrato sulla conoscenza raggiunta da ciascun studente e segue sostanzialmente un’unica direzione, che va dal docente al discente. Al contrario, lapprendimento digitale con l’e-learning, non segue un unico percorso, ma prevede una pluralità di alternative, avviene in più direzioni all’interno di una comunità di elementi non gerarchizzati, stimola e valorizza la collaborazione tra i partecipanti.

Tutti questi tratti rendono quindi, l’e-learning particolarmente adatto a modellarsi sui profili tipici dell’attuale società della conoscenza. Con esso può essere recuperata l’attenzione alla persona, creando le condizioni per un’esperienza di apprendimento flessibile che corrisponda al suo contesto di vita, rispetti i suoi ritmi, sia capace di creare un ruolo attivo nei confronti dei contenuti disciplinari e interagisca con gli altri soggetti coinvolti (insegnanti e studenti).


Nell’ottica del web 2.0, dove la centralità è orientata prioritariamente alle persone e secondariamente ai contenuti ed ai servizi proposti, l’apprendimento può contribuire a riscoprire il ruolo del docente-educatore, riportandolo alla sua funzione più autentica, quella di facilitatore della crescita dello studente. Inoltre, lo studente diventa protagonista e artefice del proprio apprendimento, togliendone la padronanza all’istituzione, interagisce con i docenti ed i tutor, ma soprattutto con i suoi pari elaborando percorsi e strategie formative tra le innumerevoli alternative possibili.

 

Se l’innovazione tecnologica bussa al mondo della scuola, c’è la giusta attenzione a questi temi?

Che tipo di approccio assistiamo? Esiste o è confinato solo alle dichiarazioni e alle prese di posizione pubbliche degli innovatori?

Al di là delle presentazioni, dei convegni e delle esternazioni social possiamo constatare e verificare la presenza diffusa di docenti che con il digitale lavorano giorno per giorno per accompagnare l’ingresso del sistema scuola in un mondo che è già digitalizzato, in ogni aspetto della vita. 

Il MIUR ha affrontato la questione promuovendo il Piano Nazionale Scuola digitale che delinea la strategia complessiva di miglioramento del posizionamento del sistema educativo nell’era digitale.

Il mondo della scuola sta approcciando questo nuovo paradigma cercando di capire come sfruttare al meglio le tecnologie emergenti, come favorire l’utilizzo consapevole di dispositivi tecnologici con possibilità di ampliamento degli ambienti di apprendimento. 


Come reagiscono i docenti?

È l'impegno della scuola del terzo millennio, una scuola che cambia il suo volto, invitata già da qualche anno ormai a una necessaria riflessione anche alla luce di un inarrestabile processo di diffusione delle nuove tecnologie. Alla missione che vede al centro dell'istituzione scolastica il processo di formazione e apprendimento si uniscono oggi infatti nuove sfide che rispondono alla richiesta di modernizzazione del sistema educativo rivolto alle giovani generazioni. Come affrontarle? Superando pian piano il vecchio modello di istruzione, accompagnandosi alla crescita di sempre maggiori esperienze tecnologiche innovative applicate alla didattica tradizionale, in parte ribaltata. Sono migliaia ormai in Italia i docenti formati ai nuovi strumenti informatici per favorire l'insegnamento nelle scuole e l'orientamento degli studenti, e il recente Piano Nazionale per la Scuola Digitale rappresenta non a caso un elemento fondamentale dell'ultima riforma della scuola italiana.

Le competenze digitali degli studenti e la formazione degli insegnanti sono perciò fra gli obiettivi qualificanti dei piani di sviluppo del sistema scolastico globale, perché bisogna puntare a una rivoluzionaria visione di educazione nell'era digitale. Obiettivi di workshop e cicli di istruzione ad hoc coinvolgono ormai progressivamente l'intero corpo docente: i "tecno-insegnanti" apprendono e possono condividere e seguire l'ideazione e la realizzazione dei nuovi modelli di lezione e partecipare allo sviluppo di nuove forme di condivisione delle competenze e dei saperi. Un percorso che apre a nuove opportunità e che aiuterà sempre più a rendere efficace la didattica nei confronti dei nativi digitali, che considerano la tecnologia parte integrante della propria vita e del proprio modo di comunicare. Usata criticamente e consapevolmente, la tecnologia può aprire nuove modalità di dialogo tra adulti e giovani, ricordano gli esperti. Tenendo bene a mente una importante regola necessaria: la voglia di imparare deve essere sempre stimolata. «Chiunque smetta di imparare è un vecchio, che abbia 20 anni o 80 anni — diceva l'industriale Henry Ford, illuminato ingegnere‐imprenditore. Soltanto chi continua ad imparare, giorno dopo giorno, resta davvero giovane». Un saggio invito per mantenere la propria mente giovane e aperta.


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