Controvento verso il cielo: il segreto del decollo e atterraggio degli aerei

Gabriele Dessena • 21 ottobre 2024

Perché gli aerei decollano e atterrano sempre controvento?

Immaginate di essere in una giornata ventosa: camminare controvento potrebbe sembrare faticoso, ma per un aereo è tutta un'altra storia. Gli aerei decollano e atterrano controvento per sfruttare a pieno le leggi della fisica e dell'aerodinamica, garantendo maggiore efficienza e sicurezza.

Quando un aereo decolla, ha bisogno di generare una sufficiente portanza per sollevarsi da terra. La portanza — ovvero la forza che mantiene l'aereo in volo — dipende dalla velocità relativa dell'aria sulle ali, poiché è una reazione allo spostamento delle stesse. Decollando controvento, l'aereo può ottenere un flusso d'aria maggiore sulle ali, anche a una velocità a terra. Questo permette al velivolo di staccarsi dal suolo più rapidamente, riducendo la distanza necessaria per il decollo. In altre parole, il vento contrario aiuta l'aereo a sollevarsi più facilmente e con un consumo energetico (in termine di combustibile e vita utile del motore) ridotto.


L'atterraggio controvento, invece, aiuta a garantire stabilità e controllo. Atterrando con il vento frontale, il pilota ha una maggiore portanza (come per il decollo) e può ridurre la velocità di avanzamento del velivolo rispetto alla pista. Questo non solo diminuisce la distanza di atterraggio, ma offre anche un maggiore controllo del mezzo, evitando atterraggi bruschi. Inoltre, il vento contrario funge da freno naturale una volta che l’aereo passa a terra.

Il vento è un alleato importante per i piloti, ma il decollo e l'atterraggio sono operazioni delicate che richiedono una gestione precisa delle condizioni meteorologiche. Esistono anche dei limiti di vento entro cui è possibile operare persino con vento a favore, al fine di garantire la sicurezza e l’efficienza operativa. Questo avviene quando un volo sceglie di decollare nella direzione del vento per evitare circuiti di salita, che rallenterebbero il volo, e volare più direttamente alla destinazione. Lo stesso può avvenire con l’atterraggio. Ovviamente in entrambe i casi, sempre e solo nei limiti di vento prescritti per l’aeromobile e l’aeroporto.


Quando il vento soffia lateralmente alla pista, i piloti devono applicare tecniche specifiche, come il "crab" (che significa letteralmente "camminare di lato") e il "sideslip", per mantenere l'allineamento dell'aereo con la direzione di atterraggio (Figura 3). Il "crab" prevede che l'aereo mantenga una direzione leggermente inclinata rispetto alla pista, per poi riallinearsi poco prima del contatto, mentre il "sideslip" consiste nell'inclinare un'ala verso il vento e mantenere la direzione con il timone, in modo da contrastare l'effetto del vento laterale. Queste tecniche dimostrano la complessità e la precisione necessarie per queste fasi del volo.

In conclusione, la scelta di decollare e atterrare controvento non è casuale, ma una strategia precisa per ottimizzare la sicurezza, il consumo di carburante e il controllo del velivolo. Tuttavia, in alcuni aeroporti questa manovra non è sempre possibile a causa delle limitazioni dello spazio disponibile, della configurazione delle piste o delle condizioni meteorologiche prevalenti. Ad esempio, l'aeroporto di London City ha piste più corte e spazi limitati, rendendo spesso difficile decollare o atterrare controvento in modo ideale, che possono costringere i piloti a decollare o atterrare con vento laterale. Un'esperienza più sicura per tutti i passeggeri.

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