Uno spazio di backup sulla Luna?!

Simone Semeraro • 30 maggio 2023

Lonestar: “salvare i dati della Terra un byte alla volta”

Si chiama "Lonestar Data Holdings" ed è una compagnia in sviluppo dalla fase preliminare fondata nel 2013 da un gruppo di esperti in ambito di archiviazione in cloud e aerospazio. Obiettivo pionieristico è quello di sviluppare nuove tecnologie di archiviazione per salvare sulla Luna i dati dei propri clienti in maniera sicura, proprio come definito dal loro motto "Saving Earth's Data One Byte at a Time", in aggiunta a servizi di processazione dei dati stessi.


  La motivazione dietro tale scopo risiede nella visione di Lonestar di una presenza umana costante sulla Luna, influenzata dall’interesse odierno verso missioni come Artemis, oltre che ridurre l’impatto ambientale sulla Terra dell’industria di archiviazione dati. Per poter salvare digitalmente le informazioni dell’umanità in modo definitivo – senza possibilità di cambiamento o cancellazione, Lonestar sta attualmente cercando nuovi membri da aggiungere al gruppo, con esperienza in protezione dei dati, recupero del disastro (l’insieme delle procedure da attuare in seguito a malfunzionamenti che intaccano la normale operatività dei sistemi), gestione di dati, ecc. 

 

 In preparazione all’apertura di questi servizi, nel dicembre 2021 e nel marzo 2022, Lonestar ha effettuato due test di archiviazione dati ed elaborazione al margine – elaborazione remota dei dati sulla Stazione Spaziale Internazionale.


Inoltre, Lonestar ha già ricevuto fondi dal programma CLPS (“Commercial Lunar Payload Services”, servizi commerciali per carico pagante lunare) di NASA tramite contratti con compagnie terze, raggiungendo la somma di USD 5M il 6 marzo 2023. Tra le compagnie in questione spicca Intuitive Machines, la quale sta ultimando un programma per offrire accesso all’orbita ed il suolo lunare.

Lonestar è infatti stata integrata nella missione IM-1, il cui obbiettivo sarà testare per un giorno lunare il proprio software installato lander Nova-C, diretto nel polo sud lunare. Al momento, il lancio a bordo del vettore Falcon9, previsto originariamente per il 2022, è slittato a giugno 2023.

In seguito, la missione IM-2 prevederà l’allunaggio del vero e proprio centro dati e la verifica della sua operatività per circa 11/14 giorni consecutivi, ammesso ovviamente che l’atterraggio avvenga con successo.


Un’altra delle compagnie collaboratrici è Skycorp, la quale si occupa della creazione del Lunar Datacenter Payload, un carico di 1 kg dalla capacità di 16 TB. La sfida di Lonestar è quella di riuscire a raggiungere il ciclo vitale dei satelliti geostazionari (15/20 anni) e sopravvivere alle temperature estreme delle notti sulla Luna.

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Un tempo riservata agli osservatori professionali e alle agenzie spaziali, l’osservazione e la ripresa di corpi celesti come la Luna, i pianeti e persino il Sole è oggi alla portata di molti grazie ai progressi della tecnologia e alla crescente accessibilità di strumenti astronomici amatoriali. Sempre più appassionati di astronomia si cimentano nella fotografia planetaria e solare, ottenendo risultati sorprendenti e contribuendo, talvolta, anche alla ricerca scientifica. Negli ultimi anni, il mercato ha visto un’impennata nella qualità e nella disponibilità di telescopi, camere planetarie, filtri solari e software di elaborazione immagini pensati per gli astrofili. Strumenti come: • Telescopi a lunga focale , ideali per l’osservazione planetaria • Camere CMOS ad alta sensibilità e frame rate elevato • Software di stacking e post-processing (come AutoStakkert!, RegiStax e AstroSurface) hanno rivoluzionato le possibilità di chi osserva il cielo da casa, permettendo di ottenere dettagli sorprendenti di Giove, Saturno, Marte, delle fasi lunari e persino delle macchie solari.
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