ROCKET-STEM KIT DIDATTICO
Marilisa Pischedda • 9 giugno 2022
 
 Con ROCKET-STEM gli studenti della scuola primaria progettano un razzo vettore sulla piattaforma multimediale ASTEC-lab e, al termine del percorso, ricevono un kit didattico per l'assemblaggio del razzo, che consente loro di approcciarsi all'integrazione sistemistica e di potenziare il lavoro di squadra. 
 
 
 
 
 
 
   
 
Il kit didattico è rappresentativo del lanciatore progettato, opportunamente scalato e realizzato mediante stampa 3D, e consente agli studenti di toccare con mano il risultato dell'attività svolta sulla piattaforma, connettendo la digitalizzazione ad una parte pratica ove sono richieste competenze manuali.
 
 Il percorso ROCKET-STEM è gestito comodamente in aula dall'insegnate, che si connette tramite LIM alla piattaforma ASTEC-lab, nei giorni e negli orari che ritiene più opportuni, senza la necessità di dover pianificare in anticipo le attività.
 
 Il modulo conclusivo del progetto può essere svolto allo stesso modo, tramite connessione alla piattaforma per la visione del video-tutorial che illustra tutte le fasi dell'assemblaggio.
 
 Il progetto illustrato nelle immagini, portato avanti dall' I.C.S. di San Teodoro (SS), prevedeva il coinvolgimento del team ASTEC anche a conclusione del percorso.  
 
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I pianeti che conosciamo nella nostra galassia sono più di 6000, ma sappiamo ancora molto poco su come si formino. Il modo migliore per studiare i loro processi di formazione è osservare i sistemi planetari “appena nati”.                                                                   Il                                              sistema planetario PDS 70                                               , situato                                              a circa 370 anni luce da noi                                  , è il miglior esempio che abbiamo scoperto finora ed anche il più studiato. é infatti il primo sistema conosciuto in cui gli astronomi hanno potuto assistere direttamente alla nascita di pianeti extrasolari. PDS 70 è una stella giovane, di circa 5 milioni di anni, che si trova ancora nella sua “infanzia”, se confrontata con i 4,6 miliardi di anni del nostro Sole.                         Per questo, e per molti altri motivi, è uno dei luoghi più studiati del cielo, dove possiamo osservare direttamente pianeti in formazione.
 

Un tempo riservata agli osservatori professionali e alle agenzie spaziali, l’osservazione e la ripresa di corpi celesti come la Luna, i pianeti e persino il Sole è oggi alla portata di molti grazie ai progressi della tecnologia e alla crescente accessibilità di strumenti astronomici amatoriali. Sempre più appassionati di astronomia si cimentano nella fotografia planetaria e solare, ottenendo risultati sorprendenti e contribuendo, talvolta, anche alla ricerca scientifica.                                                                                                            Negli ultimi anni, il mercato ha visto un’impennata nella qualità e nella disponibilità di telescopi, camere planetarie, filtri solari e software di elaborazione immagini pensati per gli astrofili. Strumenti come:                                                                       •                                              Telescopi a lunga focale                                               , ideali per l’osservazione planetaria                                                                                   •                                              Camere CMOS                                               ad alta sensibilità e frame rate elevato                                                                                   •                                              Software di stacking e post-processing                                               (come AutoStakkert!, RegiStax e AstroSurface)                                                                  hanno rivoluzionato le possibilità di chi osserva il cielo da casa, permettendo di ottenere dettagli sorprendenti di Giove, Saturno, Marte, delle fasi lunari e persino delle macchie solari.
 

La                                              NASA                                               ha ufficialmente annunciato la selezione di                                              10 nuovi astronauti                                               per la                                              classe del 2025                                               , scelti tra oltre                                              8.000 candidati                                               provenienti da tutti gli Stati Uniti. Dopo un lungo e rigoroso processo di valutazione che ha incluso test fisici, psicologici, tecnici e colloqui altamente selettivi, sono emersi sei donne e quattro uomini che rappresentano l'élite scientifica, tecnica e operativa del Paese.                                                                               Il nuovo gruppo inizierà ora un intenso                                              programma di addestramento di due anni                                               presso il                                              Johnson Space Center di Houston                                  , sede storica del corpo astronauti. Durante questo periodo, saranno formati su una vasta gamma di competenze: camminate spaziali (EVA), operazioni robotiche, ingegneria di sistemi spaziali, lingua russa (necessaria per lavorare con i colleghi a bordo della ISS), sopravvivenza in ambienti ostili e operazioni mediche d’emergenza. Solo al termine di questo addestramento otterranno la qualifica ufficiale di astronauta.                                                                                                                         La classe del 2025 potrà essere assegnata a diverse missioni, tra cui                                              spedizioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)                                               , missioni commerciali con partner privati come                                              SpaceX                                               e                                              Axiom                                               , o, per alcuni di loro, ruoli chiave nelle prossime fasi del programma                                              Artemis                                               , che punta a riportare l’uomo — e per la prima volta una donna — sulla                                              superficie lunare                                               nel corso di questo decennio. Obiettivo finale:                                              creare una presenza umana sostenibile sulla Luna                                               e, successivamente, pianificare le prime missioni con equipaggio verso                                              Marte                                  .                                                                   Con questa nuova selezione, il numero totale di astronauti scelti dalla NASA dalla nascita del corpo astronauti — risalente al 1959 con il primo gruppo delle                                              missioni Mercury                                               — sale a                                              370 persone                                  . Si tratta di un traguardo simbolico, che riflette non solo la continuità della grande tradizione spaziale americana, ma anche la sua trasformazione: dagli anni pionieristici della corsa allo spazio, passando per le missioni Apollo, lo Space Shuttle e la ISS, fino all’attuale era di collaborazione tra agenzie spaziali e aziende private.                                                                                                  La                                              classe 2025                                               si distingue per la sua notevole                                              diversità professionale                                               . Tra i nuovi astronauti figurano                                              piloti militari collaudatori                                               ,                                              ingegneri aerospaziali                                               ,                                              medici                                               ,                                              scienziati planetari                                               ,                                              esperti di missioni spaziali commerciali                                               e persino una ex atleta della nazionale statunitense di rugby. Alcuni hanno già avuto un assaggio dello spazio, come                                              Anna Menon                                               , che ha volato nel 2024 nella missione privata                                              Polaris Dawn                                  , mentre altri hanno alle spalle centinaia di ore di volo in teatri operativi o hanno partecipato a missioni scientifiche in ambienti estremi sulla Terra, come l’Antartide o zone vulcaniche.                                                                   Il loro background riflette il nuovo volto dell’esplorazione spaziale americana:                                              multidisciplinare, collaborativo, altamente tecnico e sempre più orientato verso l’esplorazione umana del Sistema Solare                                  . Questi dieci astronauti non saranno solo esploratori: saranno scienziati, ingegneri, comunicatori, ambasciatori della Terra nello spazio.                                                                   Con l’ambizione di riportare esseri umani sulla                                              Luna                                               dopo oltre 50 anni, e con la prospettiva di spingersi oltre, la                                              NASA                                               sta costruendo oggi la squadra che domani potrebbe rappresentare l’umanità su altri mondi.
 

Sierra Space ha annunciato che il volo inaugurale del suo spazioplano Dream Chaser non includerà più una manovra di attracco con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma sarà limitato a una missione dimostrativa in orbita.                                                           Il cambiamento deriva da una revisione del contratto Commercial Resupply Services-2 (CRS-2) che in origine prevedeva un minimo di sette missioni di rifornimento all’ISS con Dream Chaser e il modulo cargo Shooting Star.
 

Da quando Sputnik raggiunse l’orbita terrestre, lo spazio si è via via riempito di satelliti. Non tutti hanno il privilegio di ritornare sulla Terra. Molti di essi, o meglio, molte parti di essi, sono destinati a vagare nello spazio per decenni. Questi oggetti di modeste dimensioni sono come dei proiettili, pronti a danneggiare qualunque oggetto si trovi sulle loro traiettorie.                                              Due eventi storici hanno aumentato in maniera significativa il numero dei detriti spaziali                                  :                                               il test missilistico cinese del 2007 e lo scontro tra Iridium 33 e Kosmos 2251.
 

L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato l’equipaggio e la data di lancio della missione Soyuz MS-28.                                                      La missione, della durata di circa otto mesi, è prevista per il 27 novembre e raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale dove verrà effettuato uno scambio di equipaggio con la missione precedente.                                                      Il lancio avverrà dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a bordo di una navicella Soyuz.                                                                                                            L’equipaggio
 

A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento.                                                                   La prima missione chiamata                                              Progress MS-32                                               verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata                                              CRS NG-23                                  , verrà gestita da Northrop Grumman.                                                                                                            Progress MS-32                                                      Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
 

Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “                                  Infinity                                               ”,                                              nata dalla fusione di due galassie                                  . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
 











