Asteroidi: le fabbriche del futuro?

Giovanni Garofalo • 16 maggio 2024

Come sarà fatta in futuro una fabbrica orbitale? Come spesso accade, il limite è fissato dall’immaginazione. Mentre l'umanità si avventura sempre più nel cosmo, gli asteroidi rappresentano un'opportunità allettante per lo sfruttamento delle risorse. I problemi principali che sorgono sono la metodologia di estrazione e il trasporto delle materie prime, non ancora valutati concretamente a causa della bassa gravità. È indubbio che fabbriche orbitali di questo tipo possano fungere da avanguardia del progresso umano, spingendoci oltre i confini dell’ingegno umano.


Gli asteroidi: possibili fabbriche orbitali?

Per semplicità di trattazione, esamineremo quattro layout proposti dalle maggiori agenzie aerospaziali negli anni precedenti, ossia la configurazione a blocchi, la configurazione Delta, la configurazione Big-T, Power Tower e Dual Keel. Queste soluzioni, concepite nel corso degli anni, sono solo alcune delle possibili strutture ultili a comprendere come potrebbe essere organizzata una fabbrica orbitale. Naturalmente, ciascuna ha caratteristiche uniche che si possono riflettere sui processi produttivi, sui matetriali impiegati, e sulla metodologia di recupero o estrazione.


Esempi di strutture

La struttura a blocchi predilige l'efficienza attraverso la semplicità. I moduli pressurizzati fungono da struttura fondamentale, su cui vengono montati attentamente componenti essenziali come pannelli solari e radiatori. Sebbene questa configurazione ottimizzi lo spazio, presenta sfide nell'accessibilità e nell'adattabilità. La natura compatta può ostacolare la facilità di riconfigurazione o riparazione, richiedendo una pianificazione ed esecuzione attenta.

Figure 2 Configurazione Delta
Credits: Credits: Sivolella, 2019

Di contro, la configurazione Delta impiega una struttura “truss” triangolare per massimizzare rigidità (evitando pericolosi momenti meccanici volti a distruggere la struttura) e versatilità. I moduli pressurizzati trovano il loro posto di fronte ai pannelli solari, riflettendo un equilibrio meticoloso di funzionalità e design. Il potenziale di espansione attraverso estensioni del prisma o componenti aggiuntivi sottolinea la sua adattabilità alle mutevoli esigenze manifatturiere.

Figure 3 Configurazione Big-T.
Credits: Credits: Sivolella, 2019

La Configurazione Big-T rappresenta un'integrazione verticale delle strutture di supporto. Raggruppando i moduli pressurizzati nella parte inferiore di una trave verticale, si garantisce l'integrità strutturale e l'indipendenza degli elementi. Pannelli solari e altri componenti caratterizzano la parte superiore. Questa configurazione può incarnare diverse attività manifatturiere grazie alla separazione dei moduli.

Infine, L'esplorazione della NASA di concetti come la Power Tower e il Dual Keel sottolinea l'importanza della modularità e della scalabilità nella progettazione delle fabbriche orbitali. Queste configurazioni fungono più da linee guida per la realizzazione di fabbriche orbitali come baluardi dell'innovazione nel cosmo.

Figure 4 Configurazione Power Tower.
Credits: Sivolella, 2019
Figure 5 Configurazione Dual Keel.
Credits: Sivolella, 2019

Tra i componenti principali di una fabbrica orbitale è possibile annoverare radiatori e collettori solari di dimensioni considerevoli. I radiatori sono essenziali per dissipare il calore generato dalle operazioni nello spazio. Poiché la dissipazione del calore nell'ambiente spaziale non danneggia l'ambiente circostante (come per esempio sulla Terra), i radiatori possono essere progettati per dissipare grandi quantità di calore.

I collettori solari, invece, forniscono l'energia termica necessaria per fondere i materiali utilizzati nei processi manifatturieri. Processi di questo tipo appaiono molto energivori. Questi collettori possono essere posizionati strategicamente per massimizzare l'efficienza energetica. L'accurata puntatura dei collettori solari è essenziale per mantenere l'allineamento con il sole, soprattutto considerando eventuali perturbazioni causate dall'orbita della fabbrica e da fattori esterni come la pressione solare e il trascinamento atmosferico.


Conclusioni

La capacità di sfruttare le risorse spaziali per la produzione manifatturiera offre opportunità senza precedenti per l'umanità. Le fabbriche orbitali rappresentano un'impresa visionaria che unisce innovazione tecnologica e ambizione umana nell'ambito dell’esplorazione dello spazio. Le diverse configurazioni offrono uno spaccato delle possibilità e delle sfide che attendono l'umanità nell'estensione delle attività manifatturiere al di là della Terra.

 Tuttavia, oltre alle prospettive lungimiranti, vi sono anche sfide da affrontare. La necessità di garantire l'efficienza energetica, la stabilità strutturale e la sostenibilità ambientale rimane al centro delle considerazioni progettuali. Inoltre, la necessità di sviluppare tecnologie avanzate per l'automazione, la robotica e il controllo ambientale sottolinea l'importanza della ricerca e dello sviluppo continuo nel settore spaziale.

In definitiva, le fabbriche orbitali non sono solo un simbolo del progresso tecnologico, ma anche un faro di speranza per un futuro in cui l'umanità prospera nell'universo, superando le sfide e realizzando il suo potenziale più audace.


Condividi

Autore: Elisa Goffo 28 ottobre 2025
I pianeti che conosciamo nella nostra galassia sono più di 6000, ma sappiamo ancora molto poco su come si formino. Il modo migliore per studiare i loro processi di formazione è osservare i sistemi planetari “appena nati”. Il sistema planetario PDS 70 , situato a circa 370 anni luce da noi , è il miglior esempio che abbiamo scoperto finora ed anche il più studiato. é infatti il primo sistema conosciuto in cui gli astronomi hanno potuto assistere direttamente alla nascita di pianeti extrasolari. PDS 70 è una stella giovane, di circa 5 milioni di anni, che si trova ancora nella sua “infanzia”, se confrontata con i 4,6 miliardi di anni del nostro Sole. Per questo, e per molti altri motivi, è uno dei luoghi più studiati del cielo, dove possiamo osservare direttamente pianeti in formazione.
Autore: Andrea Vanoni 9 ottobre 2025
Un tempo riservata agli osservatori professionali e alle agenzie spaziali, l’osservazione e la ripresa di corpi celesti come la Luna, i pianeti e persino il Sole è oggi alla portata di molti grazie ai progressi della tecnologia e alla crescente accessibilità di strumenti astronomici amatoriali. Sempre più appassionati di astronomia si cimentano nella fotografia planetaria e solare, ottenendo risultati sorprendenti e contribuendo, talvolta, anche alla ricerca scientifica. Negli ultimi anni, il mercato ha visto un’impennata nella qualità e nella disponibilità di telescopi, camere planetarie, filtri solari e software di elaborazione immagini pensati per gli astrofili. Strumenti come: • Telescopi a lunga focale , ideali per l’osservazione planetaria • Camere CMOS ad alta sensibilità e frame rate elevato • Software di stacking e post-processing (come AutoStakkert!, RegiStax e AstroSurface) hanno rivoluzionato le possibilità di chi osserva il cielo da casa, permettendo di ottenere dettagli sorprendenti di Giove, Saturno, Marte, delle fasi lunari e persino delle macchie solari.
Autore: Liliana Balotti 2 ottobre 2025
La NASA ha ufficialmente annunciato la selezione di 10 nuovi astronauti per la classe del 2025 , scelti tra oltre 8.000 candidati provenienti da tutti gli Stati Uniti. Dopo un lungo e rigoroso processo di valutazione che ha incluso test fisici, psicologici, tecnici e colloqui altamente selettivi, sono emersi sei donne e quattro uomini che rappresentano l'élite scientifica, tecnica e operativa del Paese. Il nuovo gruppo inizierà ora un intenso programma di addestramento di due anni presso il Johnson Space Center di Houston , sede storica del corpo astronauti. Durante questo periodo, saranno formati su una vasta gamma di competenze: camminate spaziali (EVA), operazioni robotiche, ingegneria di sistemi spaziali, lingua russa (necessaria per lavorare con i colleghi a bordo della ISS), sopravvivenza in ambienti ostili e operazioni mediche d’emergenza. Solo al termine di questo addestramento otterranno la qualifica ufficiale di astronauta. La classe del 2025 potrà essere assegnata a diverse missioni, tra cui spedizioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) , missioni commerciali con partner privati come SpaceX e Axiom , o, per alcuni di loro, ruoli chiave nelle prossime fasi del programma Artemis , che punta a riportare l’uomo — e per la prima volta una donna — sulla superficie lunare nel corso di questo decennio. Obiettivo finale: creare una presenza umana sostenibile sulla Luna e, successivamente, pianificare le prime missioni con equipaggio verso Marte . Con questa nuova selezione, il numero totale di astronauti scelti dalla NASA dalla nascita del corpo astronauti — risalente al 1959 con il primo gruppo delle missioni Mercury — sale a 370 persone . Si tratta di un traguardo simbolico, che riflette non solo la continuità della grande tradizione spaziale americana, ma anche la sua trasformazione: dagli anni pionieristici della corsa allo spazio, passando per le missioni Apollo, lo Space Shuttle e la ISS, fino all’attuale era di collaborazione tra agenzie spaziali e aziende private. La classe 2025 si distingue per la sua notevole diversità professionale . Tra i nuovi astronauti figurano piloti militari collaudatori , ingegneri aerospaziali , medici , scienziati planetari , esperti di missioni spaziali commerciali e persino una ex atleta della nazionale statunitense di rugby. Alcuni hanno già avuto un assaggio dello spazio, come Anna Menon , che ha volato nel 2024 nella missione privata Polaris Dawn , mentre altri hanno alle spalle centinaia di ore di volo in teatri operativi o hanno partecipato a missioni scientifiche in ambienti estremi sulla Terra, come l’Antartide o zone vulcaniche. Il loro background riflette il nuovo volto dell’esplorazione spaziale americana: multidisciplinare, collaborativo, altamente tecnico e sempre più orientato verso l’esplorazione umana del Sistema Solare . Questi dieci astronauti non saranno solo esploratori: saranno scienziati, ingegneri, comunicatori, ambasciatori della Terra nello spazio. Con l’ambizione di riportare esseri umani sulla Luna dopo oltre 50 anni, e con la prospettiva di spingersi oltre, la NASA sta costruendo oggi la squadra che domani potrebbe rappresentare l’umanità su altri mondi.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 30 settembre 2025
Sierra Space ha annunciato che il volo inaugurale del suo spazioplano Dream Chaser non includerà più una manovra di attracco con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma sarà limitato a una missione dimostrativa in orbita. Il cambiamento deriva da una revisione del contratto Commercial Resupply Services-2 (CRS-2) che in origine prevedeva un minimo di sette missioni di rifornimento all’ISS con Dream Chaser e il modulo cargo Shooting Star.
Autore: Simone Semeraro 25 settembre 2025
Da quando Sputnik raggiunse l’orbita terrestre, lo spazio si è via via riempito di satelliti. Non tutti hanno il privilegio di ritornare sulla Terra. Molti di essi, o meglio, molte parti di essi, sono destinati a vagare nello spazio per decenni. Questi oggetti di modeste dimensioni sono come dei proiettili, pronti a danneggiare qualunque oggetto si trovi sulle loro traiettorie. Due eventi storici hanno aumentato in maniera significativa il numero dei detriti spaziali : il test missilistico cinese del 2007 e lo scontro tra Iridium 33 e Kosmos 2251.
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 16 settembre 2025
L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato l’equipaggio e la data di lancio della missione Soyuz MS-28. La missione, della durata di circa otto mesi, è prevista per il 27 novembre e raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale dove verrà effettuato uno scambio di equipaggio con la missione precedente. Il lancio avverrà dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a bordo di una navicella Soyuz. L’equipaggio
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine,
Autore: Gabriele Dessena 9 settembre 2025
Mentre la stagione più calda e soggetta agli incendi boschivi volge al termine, è interessante osservare come l’Italia affronti questa emergenza dall’alto, affidandosi a una flotta specializzata di velivoli ed elicotteri
A settembre la ISS verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimenti
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 2 settembre 2025
A settembre la Stazione Spaziale Internazionale verrà raggiunta da due missioni cargo di rifornimento. La prima missione chiamata Progress MS-32 verrà lanciata da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, mentre la seconda missione chiamata CRS NG-23 , verrà gestita da Northrop Grumman. Progress MS-32 Il lancio della missione Progress MS-32 avverrà con un razzo Soyuz di Roscosmos dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Autore: Elisa Goffo 28 agosto 2025
Un gruppo di ricercatori potrebbe aver individuato per la prima volta un buco nero supermassiccio subito dopo la sua formazione. Il buco nero si trova al centro di una struttura chiamata “ Infinity ”, nata dalla fusione di due galassie . La scoperta potrebbe offrire un nuovo spunto per comprendere come i buchi neri massicci si siano originati nell'universo primordiale.
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in
Autore: Giovanni Garofalo 26 agosto 2025
Fin dagli albori dell’attività spaziale, i detriti derivanti da satelliti, razzi e altri oggetti in orbita hanno rappresentato un rischio potenziale durante il loro rientro nell’atmosfera terrestre.
Show More