La costellazione HERMES osserverà i lampi di raggi gamma

Liliana Balotti • 21 marzo 2025

La costellazione HERMES Pathfinder (High Energy Rapid Modular Ensemble of Satellites) dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è stata lanciata con successo il 15 Marzo, alle 7:43 ora italiana, durante la missione Transporter 13 di SpaceX. Il lancio è avvenuto dalla Vandenberg Space Force Base (VSFB) in California, USA. I sei Cubesat della costellazione sono stati integrati su una piattaforma di rilascio ION, sviluppata dalla società D-Orbit, e posizionati su un vettore Falcon 9. Collocati su un'orbita eliosincrona a un'altitudine di circa 500-520 km e con un'inclinazione di 97,44 gradi, i nanosatelliti saranno dispiegati gradualmente, uno al giorno, circa una settimana dopo il lancio.

HERMES è una costellazione di satelliti sviluppata per il monitoraggio ad alta energia e per la raccolta di dati sui raggi gamma nell'universo. I lampi di raggi gamma (GRB, Gamma-Ray Bursts) sono tra gli eventi più energetici conosciuti nell'universo, e HERMES è stato concepito per studiarli in dettaglio, fornendo una comprensione più profonda di questi fenomeni estremi.


I sei CubeSat appartenenti alla costellazione sono stati finanziati principalmente dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con il supporto scientifico e tecnico fornito dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dal Politecnico di Milano (POLIMI) e dall'Università degli Studi di Cagliari (UNICA). Questi satelliti sono progettati per spingere in avanti i confini della ricerca nell'ambito dell'astrofisica ad alta energia e per dimostrare il potenziale dei nanosatelliti nelle missioni spaziali particolarmente complesse. La costellazione, composta da sei CubeSat 3U, opererà in gruppi di tre, permettendo il monitoraggio e la localizzazione di eventi astronomici rari come i lampi di raggi gamma, con la capacità di inviare pronti avvisi alla comunità scientifica.


I sei satelliti HERMES Pathfinder sono stati progettati, costruiti e assemblati nelle strutture del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali (DAER) del Politecnico di Milano, mentre i sei payload a raggi X/gamma sono stati sviluppati, integrati, testati e calibrati presso le strutture dell'INAF a Roma e della Fondazione Bruno Kessler a Trento. Il software di bordo per i payload è stato creato dall'Università di Tubingen. I test ambientali conclusivi sui satelliti sono stati eseguiti dal Politecnico di Milano, che ha sfruttato le proprie strutture per la qualifica e l'accettazione meccanica, insieme agli impianti di Thales Alenia Space a Gorgonzola (MI) e dell'INAF a Roma per i test in condizioni di termo-vacuum.

La missione ha anche beneficiato di importanti collaborazioni internazionali: infatti, tre delle sei unità di volo sono state progettate e costruite nell'ambito del progetto HERMES-SP, finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea. Inoltre, la stazione di terra a Katherine, in Australia, è gestita dall'Università della Tasmania, nell'ambito di una collaborazione con l'INAF, l'Università di Melbourne e l'Università di Masaryk in Repubblica Ceca.


La costellazione sviluppata sotto la supervisione dell’ASI è capace di monitorare in modo continuo quasi l'intero cielo e di trasmettere, in pochi minuti, le coordinate degli eventi cosmici rilevati alla comunità scientifica, grazie alle sue capacità di co-puntamento e a un collegamento costante con la costellazione Iridium, la rete di stazioni di terra dedicate, il Mission Operation Center (MOC) e il Scientific Operation Center (SOC).


Il centro di controllo della missione, che coordinerà le operazioni quotidiane, è stato realizzato dalla società ALTEC S.p.A. di Torino con finanziamento nazionale dell’ASI, mentre il centro per le operazioni scientifiche è situato presso lo Space Science Data Center (SSDC) dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma. Due stazioni di terra dedicate supporteranno le operazioni: una, installata dal gruppo del Politecnico di Milano presso il laboratorio sperimentale dell’ateneo a Spino D'Adda (Cremona, Italia), e l'altra a Katherine in Australia.


La missione HERMES rappresenta un importante passo avanti nella ricerca astrofisica e nell'esplorazione del cosmo ad alta energia. Con la sua capacità di rilevare lampi di raggi gamma in tempo reale, HERMES offre una nuova visione delle dinamiche cosmiche più estreme, contribuendo a rispondere a domande fondamentali sulla formazione di oggetti cosmici, la natura della materia e dell'energia nell'universo, e sulla storia dell'universo stesso.

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